Ermello

Un nuovo amico


E’ un regalo di Walter, mio cognato. Dice stasera quella è morta. Lui lo sa, l’hanno fatto chef quelli del ristorante dove lavora. Dice mangiala subito, dice, che quella muore subito. Ma si muoveva e io non sono capace, metterla nell’acqua bollente… niente da fare. Allora, dice, gli punti un grosso coltello sulla testa, un colpo secco e spacchi la testa in due, poi la giri e… ma smetto d’ascoltarlo, provo schifo. Dice allora, lasciala in frigo allora. Quella muore e tu ci fai quello che vuoi. Per fare le linguine devi far scaldare l’olio… ma lo so come si fanno le linguine all’astice, solo non con il mio astice. Quando la sera sono andato a prenderlo nel frigo non ci pensava per niente a  essere morto, era invece uscito dalla busta e sorseggiava uno dei miei aperitivi. Non gli mancano le chele per il togliere il tappo. Mi fa l’occhietto ed io, dopo essere saltato dallo spavento, lo sollevo. Lo riavvolgo nella carta bianca, lo chiudo nella busta. Asfissia. E per sicurezza lo lascio nel frigo. Assiderato. E senza nessuno che lo infastidisce. Morirà di noia. E di fame. Ieri mattina aveva cambiato piano, stava vicino l’insalata. Ho deciso di chiamarlo Red.L’ho portato dai miei vicini di negozio, tutti contenti di questo nuovo amico: Gabriele il radiatorista, più curioso degli altri ha voluto giocare un po’ con lui.Quando ho chiuso il laboratorio l’ho portato a casa, l’ho messo nel frigo di casa (di nuovo avvolto ed annodato) e stamattina mia madre mi ha suggerito di riportarmelo via, oppure me ne andavo via io. Non avendo scelta, l’ho portato a fare un giro nel parco (gli ho dovuto mettere gli elastici alle chele altrimenti i padroni dei cani si arrabbiavano) per i suoi bisognini ed ora è felicemente vivo e sgambettante di nuovo nel frigo del laboratorio, casa sua.Sto pensando di comprare un’aragosta.