I HAVE A DREAM

F - E - R - M - A - T - E - L - O !!! (PARTE II)


La laicità, per estensione, si configura anche come assenza di un' ideologia dominante nell'opera di governo di uno Stato, e come equidistanza dalle diverse posizioni religiose ed ideologiche presenti. Ad esempio, nel caso di un regime totalitario, definire lo Stato come "laico" è un errore, in quanto in esso vi è posto solo per l'ideologia ufficiale.La maggiore o minore laicità di uno Stato può essere pertanto valutata sulla base del rispetto dei seguenti criteri:la legittimità di uno Stato laico non è subalterna rispetto ad altri poteri, come istituzioni religiose o partiti politici; ad esempio, lo Stato e la Chiesa Cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani". uno Stato laico rifugge da qualsiasi mitologia ufficiale, ideologia o religione di Stato; uno Stato laico è imparziale rispetto alle differenti religioni e ideologie presenti al suo interno, e garantisce l’eguaglianza giuridica di tutti i cittadini, senza discriminarli sulla base delle loro convinzioni e fedi; uno Stato laico riconosce e tutela i diritti di libertà di tutti i suoi cittadini: libertà di pensiero, di parola, di riunione, di associazione, di culto, ecc. compatibilmente con le proprie leggi e ordinamenti; le leggi di uno Stato laico non devono essere ispirate a dogmi o altre pretese ideologiche di alcune correnti di pensiero, ma devono essere mosse dal fine di mantenere la giustizia, la sicurezza e la coesione sociale dei suoi cittadini. Secondo alcuni, infatti, uno Stato laico è quello dove le religioni e le ideologie non hanno influenza sulla società nel suo complesso ma hanno valore solo per le persone, e al limite per le comunità formate da quelle persone, che credano in una certa religione o in una certa ideologia. Lo Stato laico deve prodigarsi perché nessuna parte della società prevarichi su una parte minoritaria della società stessa e mai per ragioni ideologiche. In altri termini: la democrazia non può essere usata per negare i  diritti delle minoranze.Alcuni dei temi su cui la morale laica e quella religiosa entrano in conflitto si possono ricondurre al bilanciamento tra difesa della vita ed interessi degli individui coinvolti. È inoltre oggetto di dibattito se la morale religiosa debba avere anche valore di legge, e quindi venir imposta anche a chi non aderisce alla religione che ha ispirato la suddetta morale.Similmente, nei dibattiti che riguardano l' aborto, sono contrapposti gli interessi della madre e quelli dell' embrione. Il discorso si sposta però dal piano astratto quello dei tecnicismi legali: molte fedi religiose spingono perché l'embrione sia considerato persona, e quindi dotato di diritti, sin dal concepimento. Da parte laica, piena personalità giuridica viene riconosciuta solo al momento della nascita. In un caso, l'aborto viene considerato un omicidio, e quindi è illegale. Nell'altro, è possibile lasciare alla madre la possibilità di decidere se portare avanti o meno una gravidanza. Anche in questo caso, una confessione religiosa può considerare l'aborto un grave peccato senza che questo abbia conseguenze legali su chi ha opinioni diverse, è comune infatti l'errore di considerare ciò che è peccato come qualcosa di illegale.