Esperienze d'Aborto

Tanti anni fà


riporto quello che ho scritto il 29 settembre '94:"La notte tra il 4 e il 5 giugno del 1994 io e Romano, in un albergo sul lago di Garda, abbiamo realizzato il più grosso errore della nostra vita, così circa un mese dopo, accompagnato da una settimana di pianti, ho avuto i risultati ormai già previsti. Approfittando di una lunga vacanza presa dai miei genitori in nemmeno una settimana ho dovuto prendere una decisione, la più importante che abbia mai avuto, effettivamente per una decisione del genere una settimana era troppo poco.Sognavo di sentirmi dire da Romano, "teniamolo!" ed anche il giorno prima dell'intervento gli ho chiesto: "se te mi dici di tenerlo, io non abortisco" ma lui ha detto che non se la sentiva di fare una cosa del genere e io sapendo lui contrario non volevo essere da sola e poi il babbo e la mamma come potevo creargli un così grosso dispiacere anche se solo sapessero quello che ho fatto lo avrebbero ancora più grosso. Sia quel giorno della visita che quello dell'intervento ero sola, forse non mi ero mai sentita così sola, cercavo di non lasciarmi andare e nel giorno dell'intervento mi guardavo attorno e dicevo: "io sono più forte di loro, che sono con le mamme o i babbi", dopo l'intervento mentre ero nel letto pensavo a Romano, che gli volevo telefonare per dirgli che era andato tutto bene, ma non mi riusciva svegliarmi e cercavo di aprire gli occhi e mi riaddormentavo subito dopo, così alla fine mi sono fatta forza e manca poco svenivo mentre stavo ritornando a letto.Quello che ho provato mentre mi facevano il raschiamento non me lo scorderò mai, ero rintontita e non capivo niente guardavo la lampada sopra di me e sentivo un gran dolore all'addome, pensavo che avevo l'anestesia locale eppure mi faceva male ugualmente, poi ricordo tutto a frammenti.Se dovessi tornare indietro terrei il bambino, senza il minimo dubbio a costo di andare contro tutti. Nei giorni che seguirono, a parte quel pomeriggio che crollavo dal sonno anche quando tornavo in macchina a Firenze, mi sentivo bene fisicamente a parte un dolore acuto all'addome, che per altro ho ancora, ma moralmente ogni tanto scoppiavo in pianti che poi non mi riusciva più controllare, a distanza di due mesi e mezzo dall'intervento quando ripenso a ciò che ho passato mi viene da piangere e sto male, male dentro, ogni tanto sogno di essere incinta e di dire dell'interruzione ai miei genitori o fratelli, insomma il ricordo di questa esperienza è vivo in me e penso che se anche un giorno dimenticherò le sensazioni, non potrò mai dimenticare quello che mi è accaduto, però sono sicura che non succederà più."Gli anni sono passati, è arrivata la Linda che dopo una gravidanza perfetta, durata nove mesi, è volata in cielo subito dopo il taglio del cordone ombelicale. In quei momenti mi sono sentita ripiombare addosso tutti quei sensi di colpa sopiti nel mio cuore ed è stato difficile accettare che quello che mi stava accadendo non era una punizione a quello che avevo fatto, ma solo un cammino che dovevo percorrere, una strada che mi avrebbe portato ad altre cose, altri valori.Finalmente,  nel 2003 e nel 2005  sono arrivate le mie due splendide figlie e con loro la realizzazione dei miei desideri, essere mamma al 100%. Ma non è finita quì, infatti, inaspettatamente a dicembre del 2006 sono rimasta un'altra volta incinta, non era cercato, ma dopo tutte queste esperienze non ho dubitato del valore della vita che avevo in grembo e l'ho amato fin dal test di gravidanza, ma non mi è stata data la possibilità di crescerlo ed ho avuto un aborto spontaneo all'ottava settimana. Ho dovuto rifare anche il raschiamento e questo, mi ha tirato fuori tanto della vecchia IVG.Dopo aver cercato anche un sostegno esterno, con quattro colloqui con la psicologa della ASL, ho trovato forse un po' di pace e un senso a tutta questa storia, questo è uno sfogo che ho riportato sul mio blog, proprio dopo l'ultimo colloquio:16 febbraio 2007Uno sfogoPenso e ripenso a tutto quello che è accaduto, a come mai è successo, se tutto questo dovevo viverlo solo perché una volta per tutte riuscissi a risolvere l’interruzione volontaria di gravidanza fatta 13 anni fa. Sono tante le domande che mi sono posta e sono tornata indietro nel tempo per rivivere quei momenti, di solitudine, tutto quello che feci è andato contro me stessa, contro i miei principi e il mio modo di pensare, ho vissuto quel aborto volontario, forzatamente, mentendo a tutti, raccontando bugie perché nessuno ne era a conoscenza, volevo quel bambino e nonostante tutto ho fatto l’interruzione e questo per amore, ma per quanto ami mio marito ora non lo rifarei più, non perché si meriti o meno un gesto del genere, ma perché lui ha scelto ed io ho pagato le conseguenze della sua decisione. Un gesto troppo grande da fare per amore. Sono andata contro me stessa in tutto ed è proprio per questo che ne ho sofferto così tanto. La mia colpa è stata quella di non avere avuto abbastanza coraggio da tenerlo, ma soprattutto quella di non aver chiesto aiuto ai miei genitori, avevano il diritto di saperlo e magari di aiutarmi a scegliere.La Linda era una cosa lampante, la gravidanza, una pancia, nove mesi e poi la morte, tutti ti potevano chiedere, tutti sapevano. L’aborto è nascosto (soprattutto quello volontario) succede quando ancora non hai segni evidenti, succede e nessuno se ne accorge, nessuno ti dice niente, nessuno si preoccupa che una vita se ne è andata, perché forse nemmeno la considerano vita. Ed è questo quello che mi ha fatto più male, nascondermi, nel primo aborto nascondermi perché nessuno sapeva niente ed ora con questo aborto spontaneo, nascondermi dalle mie bambine, da mio marito, nascondere il dolore e la delusione, non trovare i tempi per poter piangere e pensare, non trovare il mio spazio per soffrire, troppo impegnata a fare la mamma, la moglie, la figlia, forse perché mi vergognavo a soffrire per questa perdita che gli altri consideravano meno grave, rispetto alla Linda.Penso e ripenso che sia un dolore personale, anche se sarebbe giusto gridarlo al mondo, ed è proprio quello che voglio fare oggi, riportando tutto sul mio blog, sulla mia pagina web. Così come ho fatto per la Linda, voglio gridare al mondo di questi due splendidi pensieri di bambini che sono capitati nella mia pancia, sì sono esistiti ed io li ho amati, tanto.Tutta la storia la potete leggere su Il diario della Linda