Il Fornaio

Durrell sulle donne egiziane. è superato?


Per essere felici bisognerebbe essere come le musulmane, le egiziane-assorbenti, cedevoli, rilassate, obese; amanti delle apparenze; le loro pelli di cera diventano giallo cedro e verde melone sotto il riverbero delle luci a nafta. Corpi sodi come legno di bosso. Mammelle dure come mele verdi-un gelo da rettile nella carne con le avanguardie ossute delle mani e dei piedi. I loro sentimenti sono sepolti nel preconscio. In amore non concedono nulla, non avendo un Io da poter dare, ma vi si avvolgono addosso in un riflesso spasmodico-un parossismo di desiderio inespresso che sta al polo opposto della tenerezza, del piacere. Sono state rinchiuse per secoli col bestiame, nascoste, circoncise. Allevate a a marmellate e grassi nell'oscurità, sono diventate botte di piacere rotolanti su gambe bianche come la carta e lunghe vene azzurre. (Lawrence Durrell-Justine)collina desolatacarne, vibrazioneil desiderio è un granello di sabbia