Contro la Chiesa2Sintesi degli articoli del blog: http://blog.libero.it/controchiesa/ |
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Post n°3 pubblicato il 29 Maggio 2007 da avamposticulturali1
Riporto, senza averne verificato la veridicità, la dichiarazione che ha generato la minacce a Mons. Bagnasco presidente della CEI: “Quando si perde la concezione corretta autotrascendente della persona umana, non vi è più un criterio per valutare il bene e il male. Quando il criterio dominante è l’opinione pubblica o le maggioranze vestite di democrazia - che possono diventare antidemocratiche o violente - allora è difficile dire dei ‘no’.” “La Chiesa - ha detto l’arcivescovo di Genova - ha il dovere di ricordare all’uomo che è un essere pensante in grado di distinguere tra il bene e il male. Ecco perché la nota sui Dico, ecco perché l’affermazione, contro l’opinione pubblica, di maggioranze vestite di democrazia e disegni di legge che vorrebbero creare un soggetto di diritto pubblico alternativo alla famiglia fondata sul matrimonio, l’unicità dell’uomo come essere capace di un uso retto della ragione”. Perché Mons. Bagnasco quando parla del Partito pedofilo in Olanda, della legalizzazione dell’incesto viene minacciato di morte. Dove erano gli illuminati italiani, che oggi lo contestano aspramente, quando nasceva il citato partito in Olanda? I radicali non né riportano traccia nel loro sito preferiscono parlare delle responsabilità pedofile del Vaticano. Aldo Busi, candidato nelle liste radicali, scrive: “E’ probabile che nella mia omosessualità ci sia una forma di attrazione non verso i maschi, ma verso l’odio che mi suscitano tutti gli uomini, odio che il fare sesso con loro non fa che aumentare…”. Dopo di che spiega che l’età per rapporti omosessuali che lui ritiene lecita è a partire dai tredici anni, in quanto a questa età un ragazzo, secondo lui, sarebbe adulto, e libero di decidere di avere rapporti con un altro uomo (“Manuale per il perfetto papà”, Mondadori). Perché?
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Post n°2 pubblicato il 12 Aprile 2007 da avamposticulturali1
Quest’articolo sarà forse l’ultimo sui “DICO”. Spero che sia l’ultimo perché il confronto è diventato una lotta, uno scontro. Uno scontro tra chi ubbidisce a fini nobili e chi li strumentalizza. Una lotta tra chi sembra non voler capire quali siano i termini di un confronto e chi non li capisce. Vorrei fare una sintesi delle posizioni che oggi si confrontano. Non citerò alcun documento, spero di essere fedele e chiaro nell’esposizione, poi mi auguro che chi leggerà dia un suo contributo. Le varie posizioni sulle unioni civili e omosessuali sono sostanzialmente tre: I pacs, i dico e la cosiddetta via proposta dalla direttiva CEI.
L’altra questione che suscita attrito, è la posizione espressa dalla Chiesa, le posizioni sono sostanzialmente tre: Chi la crede illegittima, che legittima ma il credente non deve essere vincolato, chi la ritiene vincolante.
Per quanto mi riguarda (l’ho gia detto), sono del parere che la legge italiana debba limitarsi a riconoscere i diritti privati alle unioni civili e omosessuali, che la Chiesa ha il diritto di diffondere il suo magistero e che i parlamentari credenti debbano rispondere alla propria coscienza e al proprio credo. Voglio solo sottolineare che la Chiesa non condanna mai l'individuo ma il suo comportamento. Se il parlamentare cattolico non dovesse seguire le indicazione della Chiesa è libero di farlo, sarà un problema della sua coscienza che dovrà discutere col proprio confessore. Mi fa solo pensare il fatto che la stampa si accorge solo oggi di averla combinata grossa. Leggo oggi, che forse il clima di odio scaturisce dalla disinformazione da parte dei media, non mi piace dirlo "ma io l'avevo già detto". Quando c'era da lapidare la prostituta Gesù disse: "chi non ha peccato scagli la prima pietra", alcuni giornalisti oggi dicono: "non l'ho scagliata io la prima pietra" e si spolverano le mani per non essere scoperti. In ogni caso mi picerebbe che leggeste anche tutto quello cho scritto sull'altro blog: contro la Chiesa http://blog.libero.it/controchiesa |
Post n°1 pubblicato il 14 Marzo 2007 da avamposticulturali1
Gli omosessuali sono diversi o rappresentano un’anomalia? Per la maggioranza degli studiosi, non si tratta di un’alterazione fisiologica né genetica. E’ uno stato mentale psicologico generato da diverse circostanze. Addirittura alcuni psicologi ritengono di curarla ma, nella realtà è difficilmente reversibile. Se si trattasse di diversità il diritto dovrebbe tutelare tutti i diritti civili del diverso senza distinzione di sesso. Tutti i diritti quali il matrimonio e la possibilità di adottare un bambino o quanto altro. Addirittura, alla stessa maniera delle donne, si dovrebbero adottare dei sistemi per garantirne la rappresentanza (analogamente alle quote rosa), la salvaguardia e l’armonico ampliamento (minoranze etniche e linguistiche). Se si tratta di anomalia, e io la penso così, bisognerebbe non discriminare la persona, concedere i mezzi affinché, anche in presenza di un handicap, l’individuo possa realizzarsi al meglio. Quindi concedere i diritti individuali che a torto gli vengono negati senza legittimare la loro diversità. Cercami: http://blog.libero.it/controchiesa/ Scrivimi: avamposticulturali@libero.it
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