EukleidaS

Fantasia...macchina eccezzionale


Così cantava Edoardo Bennato. E quanta ragione in queste parole! Me ne rendo conto sempre di più avendo a che fare con l'archeologia e gli archeologi. Sia chiaro: non mi dispiace poi così tanto, solo.... diciamoci la verità!In passato io non c'ero, tu nemmeno, e di quelli che c'erano davvero ne conosciamo proprio pochi. Risultato? Il grande circo dell'interpretazione (a volte anche interpetrazione), nel quale i pochi indizi a nostra disposizione (e spesso manco tutti) vengono spacciati per prietre angolari di castelli tra le nuvole, pur essendo niente più che miseri frustuli. Per carità, non generalizzo, non sono mica tutti così. Ci sono gli studiosi seri che vogliono interpretare in maniera più aderente possibile ai dati che hanno in mano. Ci sono anche quelli più onesti, spesso per questo poveri e disgraziati, che ammettono pubblicamente: "Non lo so, non l'ho capito, i dati sono questi e sono pochi.". Ma questo genere di sincerità e onestà si pagano, al giorno d'oggi più che mai. Quelli che inventano invece vanno alla grande, non c'è che dire. C'è chi inventa meglio e chi peggio, ma comunque la fantasia è la loro macchina eccezzionale. E ci corrono a tutta birra verso il successo.Per quanto voglia essere scientifica l'archeologia, e con essa la storia, è letteratura semi-seria. Può piacere oppure no, ma bisogna comunque saperlo.