EukleidaS

Posso basare il mio giudizio sulle sensazioni? Posso pretendere che il mio giudizio basato su sensazioni, che possono essere ingannatrici, in ogni momento abbia la stessa lucidità e consequenzialità di un pensiero interamente mentale? No che non posso. Devo fidarmi delle mie sensazioni allora? Forse, ma mi spavento al pensiero! (il gioco di parole non era voluto)

Vado scoprendo sempre di più di essere decisamente più intuitivo che razionale. Appena mi butto in una ricerca so già dove andrò a parare, lo intuisco. Lì mi fido ciecamente delle mie intuizioni, e poi pian piano razionalmente ricostruisco tutti pezzi di una catena logica che porti da A a quel B a cui sono già arrivato. Certo, lì posso permettermelo, lì il rischio è zero. E poi non è sempre detto che funzioni. Ma se non funziona tuttalpiù avrò perso tempo, cosa alla quale ormai sono talmente abituato che non mi fa più effetto. E poi, come avrebbe detto Proust, non si piange sul tempo perduto. Magari cerco solo di non perderlo sempre nello stesso modo, sarebbe una imperdonabile mancanza di originalità.

Ma nella vita è diverso. La vita non è un libro. Sembra ovvio, ma devo dire che non lo è del tutto. Vedo quotidianamente persone che si "librificano" giorno dopo giorno. Cominciano a parlare di gente morta da tempo come se fossero i loro migliori amici. Quello che fanno li prende con la gravità di una questione di vita o di morte, quando ormai si tratta solo della seconda. Fisicamente si consumano e si spaginano sempre di più. Fino a che, mentre nessuno se ne accorge, da persone diventano libri, oggetti che prendi in mano solo per chiedere loro le cose che sai già che hanno dentro.

Per fortuna non sono tutti così. Ci sono quelli, ad esempio, che nonappena hanno finito di scrivere un libro buttano tutto all'aria, tuffandosi in un'altra cosa, magari diversissima. Non li puoi mai incasellare in quel libro. Quel libro racchiude e rappresenta una parte della loro vita. Ma se li guardi adesso... quel libro avrebbe potuto scriverlo chiunque altro. Io vorrei essere più così un giorno.

NON so esattamente come sono passato da un argomento all'altro. Alle menti pericolose succede. Buona domenica!

Stamattina mi sono svegliato nel caos più totale. No, non mi avevano rapito nel sono. Ero proprio nella mia stanza, e c'era anche il caos. E l'ho fatto io! Come sempre d'altronde.

Osservando ho notato però che il mio è un caos ordinato. Sì, lo so che dicono tutti così, ma è vero. Nella mia stanza funziona così: le cose migrano da un posto all'altro per circa una settimana fino a trovare pace più o meno definitiva. Mi spiego meglio: le cose che entrano nella stanza finiscono inevitabilmente sul letto o sulla scrivania (stadio 1), dove giacciono indefinitamente finchè non mi servono il letto o la scrivania. Da lì poi passano gereralmente a formare mucchi ordinati (non ridete, è vero) sul pavimento (stadio 2), da dove è facile prendere le cose e controllarle perchè ti stanno tutte belle parate davanti. Il guaio è che il mercoledì è giorno di pulizie, e il pavimento va sgombrato! Ecco che "le cose" si preparano ad una nuova migrazione: impilate sul cassettone o sulla stampante (stadio 3). Lì decantano per qualche tempo, almeno quelle cose che sopravvivono al principio della selezione naturale e riescono a non essere buttate o usate come carta da appunti e ricominciare il ciclo. Quelle cose che sopravvivono, dicevo, forse (e dico forse) vengono sistemate al loro posto provvisorio (stadio 4) o definitivo (stadio 5).

In realtà, a dire il vero, nessun posto è definitivo, considerato che fra un mese dovrò impacchettare tutto quanto (stadio 6) e trasferirlo a Palermo (dove dovrà essere messo nella mia stanza e ricominciare il ciclo) o sempre qui ma nella stanza che avrò l'anno prossimo (e quindi ricominciare il ciclo da capo).

Domanda finale: ma perchè continuo a tentare di mettere ordine?

Oggi ho finito una delle sei tesine che dovrò presentare il giorno degli esami di fine anno. In realtà non è che sia proprio finita finita, ma mi sono rotto un po' di fare sempre la stessa cosa e quindi ho deciso che uno stato di media presentabilità è più che accettabile. E ora, direte voi, verso nuove ed emozionanti avventure? Ma quando mai! Ci sono le altre cinque tesine che mi aspettano al varco. Montagne di libri che aspettano solo di essere nutrite del mio sudore...

Insomma, il periodaccio sembra essersi chiuso. Come al solito questo è l'effetto della mia droga preferita: l'adrenalina. Finchè non vedo negli occhi il pericolo di non farcela a chiudere un lavoro... semplicemente non faccio niente! Poi, man mano che monta la paura, che il tempo stringe, ecco che magicamente la zuppa di idee che si rimescola continuamente nel mio cervello si va addensando per diventare un purè via via più consistente, più tangibile. Questo è il momento. Prendo una bella mestolata del mio purè, ci metto qualche ingrediente particolare, un poco di spezie, ed ecco che è pronto per essere servito al prof-lettore di turno. Speriamo bene!

Basta con l'ozio e la depressione! Finalmente gli ingranaggi hanno ripreso a muoversi, hanno ripreso a girare piano piano e poi sempre più velocemente. Ora girano. Ed è già qualcosa.

La giornata è bella e promettente. Mi sento abbastanza speranzoso per questa settimana, credo che riuscirò a chiudere almeno qualche tesina. Fortuna che questo è l'ultimo anno che devo fare questo cavolo di tesine inutili.