Thinking Pink...

Successe che...


Non rinnovai il contratto di lavoro, prenotai un volo per il mese successivo e feci la cameriera in un locale notturno fino alla data della partenza. Arrivai con la mia valigia piena di niente all'aereoporto. Mi aspettavano gli amici che avevo conosciuto durante la vacanza appena terminata. Una corsa di 70km in dunebughy tra le palme e il mare e poi, finalmente, giunsi al mio Paradiso.Un villaggio di pescatori dove non c'erano macchine, turisti, soldi, e nemmeno bianchi! fatta eccezione per due ragazzi italiani ed una coppia in pensione che dalla Toscana si era trasferita li da poco.Inizia cosi' la mia vita senza telefoni, computer, taxi, alberghi e convention...solo io, il mare e le stelle.La luce veniva tolta alle 22.30 tranne il sabato e la domenica che erano sere di festa e quindi gli sgarruppati impianti di amplificazione funzionavano fino all'una..poi si continuava a ballare al ritmo dei tamburi e di tutto quello potesse emettere un suono.Tutti sambavano fino a notte fonda, non solo i giovani, ma anche gli anziani e i bambini. i neonati invece dormivano avvolti in qualche panno e adagiati sulla prima superficie non calpestabile a portata di mano.Le mie giornate iniziavano all'alba quando naturalmente e immancabilmente aprivo gli occhi nell'istante esatto in cui il sole usciva dal mare. Lo vedevo dalla portafinestra della mia camera immersa nel cocchero. La tenevo sempre aperta proprio per incontrare il sole, ogni mattina stando ancora sdraiata nel mio letto..All'epoca, oltre a non esserci soldi, non c'era nemmeno delinquenza e tutto scorreva facile con la leggerezza e la gioia che accompagna i cuori senza paura.Dopo qualche tempo dall'alba, mi facevo una doccia, indossavo il pareo e me ne andavo a passeggiare su km di spiaggia deserta fino al tramonto. Spesso mi fermavo a pranzo dai signori toscani. Il cibo era ottimo cosi' anche le conversazioni e poi proseguivo nel mio gironzolare alla scoperta dei tesori che il mare lasciava sulla sabbia.Spesso trovavo pezzi di legno levigati dal mare in forme stupende tanto che avrei aperto un museo solo per loro. Molti ciotoli, conchiglie e, a volte, curiosi pezzi di plastica con un bordo seghettato in modo da ricordare il morso di uno squalo. Niente di piu' facile visto che al largo ce ne sono parecchi. Quello che pero' amavo di piu' era osservare le piccole tartarughe che uscivano dai gusci..che dolci che sono!!! E sono anche carine quando, decise, prendono la via del mare.. forse sbagliando ma mi permettevo di indirizzare verso l'acqua quelle che invece puntavano le dune. Mi sentivo molto eccitata per queste nascite e passavo ore ad osservare..In realta' osservavo tutto, dalle barchette dei pescatori fatte con 4 tronchi di palma legati insieme e una bianchissima vela, ai cocchi che crescevano sugli alberi ai grandissimi urubu' che facevano la parte dei nostri piccioni..Alla sera, doccia, havaianas (che li sono le scarpe ufficiali...) shorts e maglietta. Ritrovo con gli amici al ristorante di Donna Lita e a turno ci si offre una birra, chi arriva col riso, chi col pesce e chi con i fagioli. Ecco, cosi' si imbastiva facilmente una bella cena in compagnia.. veramente cosi' si imbastivano un po' tutti i pasti.Un po' tutta la vita era cosi', ognuno mette a disposizione cio' che ha e tutti insieme siamo ricchi di cio' che ci serve in quel momento.Non e' stato facile scegliere di lasciare tutto questo e di rientrare a Milano, ma da parte mia c'era ancora la voglia di vedere tutto il mondo.. e questo richiedeva, immancabilmente, di fare un'altra valigia..Buona notte Gattone..
Immagine