Cuore e regole

Spiegazioni


°°°nel caso ci fosse bisognoQuello che ho scritto tre post fa sembra uno sfogo. Quello che ho detto però è alla base del presente blog. Erano le cose che avevo in mente di scrivere quando decisi di aprirlo ma poi ci rinunciai per non sembrare polemico. Il post era parte di una lettera che scrissi ma poi non inviai al mio superiore, una lettera di più di due anni fa. Io ho riportato la mia esperienza di sette anni. Magari altri sacerdoti hanno avuto esperienze molto più positive delle mie e hanno saputo darsi altre risposte, motivazioni, soddisfazioni, trovare conforto nella loro fede, nella gente, nella posizione o altro. La stragrande parte della gente che frequenta la chiesa non sa quello che ai sacerdoti passa per la testa, quali siano i loro problemi, le cose che li turbano, le cose che sono costretti a fare. Lo stress e la pressione che subiscono da parte dei fedeli e da quelli che si professano tali. Io stesso, pur apparendo cortese e sorridente dentro portavo rabbia e disappunto ma non li facevo vedere perché non era opportuno. La rabbia ed altre emozioni non sono accettabili per un religioso. Mi ero addestrato a non assecondarle e non esprimerle. Ora mi sento libero di parlare e dire ciò che provavo.Un esempioMi dava fastidio non poter negare a una coppia di sposarsi in chiesa quando era ben chiaro che il loro non era per niente un atto di fede. Bisognava andare avanti pur sapendo che loro non credevano, che si sposavano per altri motivi e che come coppia non sarebbero durati. Io ero semplicemete un funzionario per loro, uno che doveva riempire dei fogli, uno che doveva noleggiare la chiesa. "Abbiate la sinceità e la coerenza di sposarvi in comune!" Io avevo la responsabilità davanti alla comunità e davanti a Dio, io compivo un atto che valeva tutto ciò in cui credevo e non era una formalità. Se io fossi intervenuto in coscienza avrei dovuto negare il sacramento ma se l'avessi fatto avrei ricevuto minacce, avrei avuto contro il paese, loro si sarebbero rivolti ad un altro prete che li avrebbe sposati. Una cosa simile accadde con una ragazza di sedici anni che si professava satanista e non voleva assolutamente ricevere la cresima, io la rispettai e decisi di non darle la cresima ma i genitori si ribellarono e la mandarono da un altro prete. Risultato? Fui sputtanato da tutto il paese e tutto ciò che feci per gli altri 10 ragazzi quell'anno fu dimenticato.A me pesava questa situazione non perché non credevo o ero un cattivo prete ma perché ero obbligato a fare cose contro coscienza, contro ciò che credevo e non potevo fare il mio dovere.Io ero in mezzo a un'arena e attorno avevo un pubblico non pagante, privo d'idee, pretenzioso e maleducato che pretendeva che io dessi loro spettacolo... ad un certo punto me ne sono andato, ora mi affaccio sulle gradinate vuote e li mando a cagare.ConcludendoIn ogni luogo ho trovato persone capaci, intelligenti, affettuose e con alcune di loro mi sento ancora, loro non erano sulle gradinate ma spesso dietro le quinte e qualche volta al mio fianco. Sono felice di aver intrecciato la mia vicenda con quei pochi.