Cuore e regole

Emozioni incartate


°°° Una riflessione ai margini del Natale Tutto è come deve essere a Natale... o come può! Un mese fa è iniziato il Natale dei commercianti, con le pubblicità nei media e poi a ruota le vetrine dei negozi. Questo è l'aspetto che forse fa la parte del leone creando un immaginario comune per il quale il Natale sarebbe "troppo consumistico". E'ovvio che non può essere differente... loro fanno il loro mestiere... è giusto che lo facciano, è sciocco demonizzare tutto ciò. Questo è il Natale visto dei commercianti: commerciale. Tutti noi ci siamo dentro fino al collo perché vogliamo/dobbiamo fare regali. Ma perché lo facciamo? Lo scambio di regali è un sorta di comunicazione molto complessa fatta per simboli, è un linguaggio che trasmette emozioni è una comunicazione emozionale che esprime la qualità della relazione tra persone. E’significativo ciò che accade nella tradizione giapponese per la quale la cosa più importante non è il contenuto ma l'involucro oppure il modo come viene presentato il dono, questo perché è dalla cura che uno ci ha messo nel farlo che si denota l'attenzione alla persona... All'interno ci può anche essere una cosa usata che rende il dono ancora più significativo, anzi, nessuna cultura presta più importanza all'oggetto usato, donare quello che si è usato a lungo e come donare un po' della priopria vita al prossimo. Per noi occidentali conta l'oggetto ma anche quello dovrebbe in qualche modo esprimere un'intimità, cioè, che sappiamo rispondere a dei bisogni molto personali e desideri inespressi della persona. Per noi adulti è quindi molto impegnativo scegliere i regali da fare perché dobbiamo pensare alla persona, cosa che non siamo abituati a fare. Per fare un regalo dobbiamo spendere tempo che spesso non abbiamo ed energia per questo fare dei regali ci stressa! Inoltre si spendono soldi... ma si sa che i soldi sono meno preziosi del tempo! Tanto più spendiamo quanto meno siamo propensi a pensare e spendere tempo! Il regalo è necessario e non può essere sostituito da niente altro, è una forma profondamente umana di esprimere le emozioni, la relazione, è come entrare con un oggetto nella vita della persona... Da una persona che appena conosciamo non accetteremmo mai un oggetto costoso in regalo! Chi entra fino a un certo punto e chi può spingersi oltre... il fidanzato o il marito può spingersi fino alla biancheria intima della sua donna perché è l'unico che si spinge fino a quel livello d'intimità della persona. Alcuni si sentono obbligati a fare regali dimenticandosi che un regalo fondamentalmente è gratuito con tutto ciò che ne consegue. C’è chi entra in un giro di scambi di regali sempre più costosi con amici e parenti per "non essere da meno". Questi regali spesso esprimono lo status sociale ed economico, sono freddi e non sono i benvenuti. A questo tipo scambio si arriva perché una delle parti ha creato una specie di squilibrio nella relazione con qualcosa di esagerato (o considerato tale) creando così una situazione di debitori e creditori. A volte questo è percepito quasi come una sorta di violenza perché è di fatto un pressione che si fa sulla persona. Come ogni linguaggio anche questo scambio di simboli emozionali risente delle stesse problematiche. Soffre di malintesi, di sentimenti di varia natura non espressi verbalmente e anche di assenza di comunicazione vera e propria con parole e frasi svuotate di senso… è forse questo il male maggiore che affligge oramai quest’usanza che tanto ci stressa. Certo, come dicevo si tratta di una forma di comunicazione simbolica ma essendo comunque una comunicazione tra persone è possibile esprimere le cose anche a parole e quindi discuterne... non si fa perché comunicare sulla comunicazione non è mai agevole, la metacomunicazione è un terreno minato ed infatti quando si vanno a chiarire queste cose spesso finisce un amicizia o un "amicizia".Come sempre quando le cose hanno il loro vero significato, la giusta misura e sono pure da distorsioni riescono ad esprimere la nostra natura umana profondamente bella e sorprendentemente potente. Regalare qualcosa alle persone che si amano anche se ci è costato sacrificio e vedere la gioia negli occhi e il sorriso che si posa sulle labbra penso sia una delle gioie della vita. Ben venga il Natale “commerciale” o “consumistico” se a tenere le redini siamo noi e noi abbiamo sempre le redini della situazione!... o no!?