Cuore e regole

Apocalisse VI


°°° i 144000 salvati d’Israele Cap 7,1-17Chi si può salvare, chi può trovare un luogo dove l’Ira di Dio non lo rintracci, quale luogo e quale stratagemma può salvare da Colui che tutto vede e tutto sa? Questa era l'emozione dominante che ci ha lasciato l'apertura del sesto sigillo. Il capitolo settimo che segue gli avvenimenti catastrofici appena raccontati ci dice che l’ira di Dio non è rivolta verso tutti gli uomini, ci sono coloro che si salveranno. L’apertura dei sigilli subisce una pausa prima di concludersi con il settimo, l’Autore apre una parentesi e offre un’altra visione rassicurante e piena di speranza. Questa parentesi è l’anticipazione di ciò che troveremo alla fine del libro ma il nostro Autore non vuole smarrire i lettori per strada, non vuole che di fronte al turbinio di tutti gli avvenimenti  perdiamo di vista il messaggio fondamentale e cioè l’invito alla speranza. 7:1 Dopo ciò, vidi quattro angeli che stavano ai quattro angoli della terra, e trattenevano i quattro venti, perché non soffiassero sulla terra, né sul mare, né su alcuna pianta.Il simbolo aritmetico del 4 richiama il creato, il nostro mondo ossia ciò che non è trascendente. Per questo gli angeli si trovano ai quattro angoli della terra, per questo sono quattro le creature che reggono il trono di Dio (cfr Is 66:1). Questi angeli frenano i venti perché quanto segue non deve essere turbato da alcunché.2 Vidi poi un altro angelo che saliva dall'oriente e aveva il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso il potere di devastare la terra e il mare: 3 «Non devastate né la terra, né il mare, né le piante, finché non abbiamo impresso il sigillo del nostro Dio sulla fronte dei suoi servi».Un angelo sorge dall’Oriente come l’alba ed ha il compito di segnare le persone con un segno, questa immagine ci richiama un passo ben conosciuto: Allora una voce potente gridò ai miei orecchi: «Avvicinatevi, voi che dovete punire la città, ognuno con lo strumento di sterminio in mano». […] In mezzo a loro c'era un altro uomo, vestito di lino, con una borsa da scriba al fianco. Appena giunti, si fermarono accanto all'altare di bronzo. […] Il Signore gli disse: «Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e segna un tau sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono per tutti gli abomini che vi si compiono». Ez 9, 1-4  Questo segno potrebbe essere un riferimento al battesimo ma non viene reso esplicito, il segno serve a contraddistinguere chi appartiene al Signore. La devastazione che sta per iniziare non li risparmierà essi dovranno comunque soffrire ma alla fine si salveranno.4 Poi udii il numero di coloro che furon segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila, segnati da ogni tribù dei figli d'Israele: 5 dalla tribù di Giuda dodicimila; dalla tribù di Ruben dodicimila; dalla tribù di Gad dodicimila; 6 dalla tribù di Aser dodicimila; dalla tribù di Nèftali dodicimila; dalla tribù di Manàsse dodicimila; 7 dalla tribù di Simeone dodicimila; dalla tribù di Levi dodicimila; dalla tribù di Issacar dodicimila; 8 dalla tribù di Zàbulon dodicimila; dalla tribù di Giuseppe dodicimila; dalla tribù di Beniamino dodicimila.Ecco un simbolo aritmetico molto conosciuto e tanto caro ai nostri amici Testimoni di Geova, ossia il 144000. Centoquarantaquattromila ossia 12x12x1000. Come al solito il dodici si riferisce al Popolo Eletto e il doppio numero dodici lo ritroveremo anche nel cap 21, 12.14. riferito ad Israele e agli apostoli. Nel presente passo la componente simbolica presenta Israele come un’entità ideale e non storica. Questa intenzione si nota sia nel simbolismo numerico che per il fatto che nell’elenco manca la tribù di Dan che è invece sostituita da quella di Manasse, figlio di Giuseppe. Come se l’Autore volesse mettere in evidenza che questo è il popolo pensato da Dio, il popolo ideale che ha la sua continuità nei tempi messianici, il popolo dei giusti ossia di coloro che hanno accolto Cristo. Il numero mille è un simbolo che rimanda a Dio, alla sua volontà o alla sua pienezza. Potremmo tradurre il simbolo del 144000 in tanti modi diversi come: la vecchia e nuova Israele nella pienezza di Dio, il popolo dell'Alleanza giunto alla sua perfezione nella pienezza di Dio ecc, da qui vediamo quanto il linguaggio simbolico sia adeguato ad esprimere le realtà spirituali.9 Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani.Il numero dei segnati che appartengono al nuovo popolo di Dio è un numero aperto che comprende una moltitudine innumerevole, non è solo “Israele nella carne”ma un popolo nuovo che comprende tutta l’umanità. Il bianco della loro veste ci riporta la loro definitiva appartenenza a Cristo, essi come una assemblea liturgica in festa stanno in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello. Loro hanno superato le difficoltà terrene ed hanno ricevuto il premio eterno. 10 E gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all'Agnello». 11 Allora tutti gli angeli che stavano intorno al trono e i vegliardi e i quattro esseri viventi, si inchinarono profondamente con la faccia davanti al trono e adorarono Dio dicendo: 12 «Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen». 13 Uno dei vegliardi allora si rivolse a me e disse: «Quelli che sono vestiti di bianco, chi sono e donde vengono?». 14 Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell'Agnello.15 Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo santuario; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro.16 Non avranno più fame, né avranno più sete, né li colpirà il sole, né arsura di sorta, 17 perché l'Agnello che sta in mezzo al trono sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi».Onde evitare qualsiasi dubbio l’Autore fa dire a uno dei vegliardi chi è tutta questa gente raccolta intorno al Trono. Questa gente è passata attraverso ciò che vedremo leggendo il seguito del racconto degli avvenimenti sempre più concitati e enigmatici. Ma qui abbiamo già la finale, sappiamo già come va a finire! Due sottolineature: Interessante il simbolo della veste resa bianca dal sangue dell’Agnello, questo simbolo è molto ricco se letto in chiave della teologia battesimale così come la Chiesa ha sempre fatto. Interessante anche l’immagine dell’Agnello pastore che conduce le anime alle fonti di acqua viva.