Cuore e regole

Al di la della giustizia


°°° 16) Di come certe persone reagiscono alla scomparsa della VettaAbbiamo visto la Vetta per un periodo di tempo e siamo stati beneficiati della sua luce. Dentro di noi sono avvenuti grossi cambiamenti e ci siamo illusi che questa sarebbe stata la nostra definitiva condizione di vita invece la situazione cambia perché entro breve rimaniamo senza quella luce e ritorniamo ad essere soli. Ecco uno schema che riassume le varie reazioni a questa perdita.1) C’è chi pensa d’aver fatto qualcosa di sbagliato o sgradito alla Vetta e quindi  essa per punire o per manifestare l’indegnità del soggetto si sottrae allo sguardo. Questo tipo di persone ha un senso di colpa nei confronti della Montagna e crede d’aver peccato contro una realtà così meravigliosa. Costoro quindi  pensano che la cosa giusta sia quella di mostrarsi pentiti e magari di espiare la propria colpa infliggendosi addirittura delle pene. Essi vogliono manifestare la propria buona volontà e facendo così credono di attirare nuovamente su di se la luce benevola della Montagna. In genere questa reazione è propria di chi ha un retroterra religioso. Questo modo di comportarsi ha qualcosa di buono perché queste persone sono predisposte ad un atteggiamento devoto e umile nei confronti della Montagna, essi sentono di potersi relazionare alla Vetta e che questa non è una cosa muta e indifferente. L’errore che fanno è illudersi che attirare su di se la benevolenza della Montagna li sottrarrà dal faticoso cammino che devono appena iniziare, cammino che li trasformerà profondamente. Un altro errore è credere che non ci sia null’altro da aggiungere alla situazione che hanno vissuto e che tutto si risolva in una serie di regole legali per le quali essi sono giusti o hanno torto ma in effetti questo tipo di leggi nella Cittadella non contano troppo perché la Montagna è li per essere scalata e questa è una cosa che fanno gli audaci e i violenti.