LA FATA IGNORANTE

12 Luglio quasi 13 anno 2011


Retro mode on 1.A Cervia, Pappafico, io io ed io in imperfetta solitudine, con tutto e quasi niente da non poter rifiutare. Sabbie del Polesine non bonificato, Andrea Costa al violino, Cecilio alla chitarra e basso. 3500 euro. Chi li presentasse, rimane un mistero, una voce urlante da urlo. Solo un ultimo pezzo e forse la solitudine si alleggerisce da sulla testa, non preme sul fegato, sano per troppo purismo e osmosi. Pesa, pesa. Dove sei? E mi cerco dentro ad un'unica domanda, sempre quella, ma cambiano i soggetti. Eppure ci sei, eppure c'è. Il coro di voci bianche e la metodica di Illuxit, li avevo pensati per un pezzo mai concluso, incompiuto, come me. Ma non è questo il punto. Siamo niente.Sto bene dentro una tenda con pieghe mai stese. Forse è non dove sei, ma cosa cerco. Cerco, cerco e cerco, annuso, schiudo gli occhi e piango lacrime in modalità retro. Ho la consistenza di una pietra sorda.