LA FATA IGNORANTE

Trattatemi come un oggetto


(IV)E quando uno vive con un guscio vuoto, per quanto ricca e lunga sia la sua vita, non si può dire che abbia veramente vissuto.Probabilmente avrei dovuto sparire inghiottito dentro quel buio, per non dover assistere ancora ai guizzi insulsi ed insensati dell'eccentrico, e ogni volta lo desideravo. Ma, il più delle volte non mi era possibile. Ogni volta, la mia vita si concludeva e riniziava in fondo ad un pozzo rinfrangente una luce sinistra, che veniva a inondarmi a ripetizione, per meno di dieci secondi al giorno. E ogni volta, laddentro, si bruciava progressivamente la linfa della mia vita, senza mai potersi rigenerare.Mentre la sua si era esaurita dal centro della propria origine; come un vulcano esausto, seguitava a vomitare gli ultimi schizzi di mofete e solfatare.