LA FATA IGNORANTE

Trattatemi come un oggetto


(V)La gente non mi chiama mai, per cui se la domanda è quale sia esattamente il tuo nome, non so cosa rispondere. O meglio, ci sono una serie di perifrasi, sapete, quelle circonlocuzioni imposte o suggerite da motivi di chiarezza, di opportunità, di convenienza, talvolta anche da riserbo timoroso o ipocrita, che possono aiutare a definirmi.  Il termine più appropriato che mi è stato attribuito è stato"scopino del cesso". Mi riconosco particolarmente nell'espressione di natura volgar-popolare perchè poco si presta a un serio discorso tecnico, e per l'esattezza, si allontana da quei discorsi e aggettivi usati a profusione dall'eccentrico, "elicoidale", "ritorto","a spatola", scartandoli di netto con una deviazione laterale. Da più parti è emersa la proposta "spazzola per la pulitura sommaria degli impianti igienici" ma al momento è la definizione che meno convince la maggioranza. Dicono che non si fa a tempo a dire tutta la frase che il fattaccio si è già compiuto.