LA FATA IGNORANTE

Non eri mai stata così chiara.

oddio forse le sciarade mi hanno stancata? :)

E vabbè.. vista la situazione, getto un frammento anche io.. però spero di non distruggere nulla! :D Allora, in primis: sono sempre stato atratto dall'immagine del tuo profilo e dal tuo nick: amo la leggerezza e la delicatezza che esprimono. E questo mi ha portato più volte a leggerti, senza commentarti. Non con regolarità, s'intende.. ma ogni tanto una sbirciatina al tuo blog l'ho data. Ed è la prima volta che mi capita di leggere un post, in netto contrasto con la forte impressione che invece donano il tuo nick e il tuo avatar. Che succede (se è lecito chiedere)? Io posso dire solo questo. Le persone più sagge che hai interpellato, secondo me ti avevano dato il consiglio giusto. Se ci rifletti sopra, qualsiasi sia la questione, il problema è sorto quando "la Realtà", probabilmente non era più in linea con "le tue aspettative". O sbaglio? Inoltre: perchè dici che l'abbandono delle aspettative ha procurato il tuo suicidio in vita? Al di là della contraddizione evidente in termini (e del fatto che spero di parlare a qualcosa di vivo attualmente), penso che l'unica cosa che tu abbia visto morire, se pur per poco, è stata la tua mente. Questo è il punto secondo me. La stessa mente che ha creato quelle aspettative e che adesso, non accettando la Realtà, soffre. Ma sei Tu, quella mente? O è solo uno strumento come tanti altri, un tuo attributo.. una naturale capacità del tuo essere? Ti dico quello che sò e di cui sono certo. Ognuno di noi, non essendo educato minimamente mentalmente (e per educato intendo, non avendo mai avuto qualcuno che ci spiegasse il suo funzionamento per bene, e non cosa avrebbe dovuto "contenere") nel tempo, si identifica con la propria mente. Nel senso: siamo proprio certi di essere quella voce nella testa.. con tutto ciò che ne consegue. Questa identificazione scendo così profondamente nel nostro essere, che ad un certo punto, ci crediamo un tutt'uno con i nostri pensieri. Siamo i nostri pensieri. E così che succede? Succede che se i nostri pensieri in un determinato momento sono "di un certo tipo", anche la persona "sta male". Ma tu, sei i tuoi pensieri? Secondo me, se non vuoi credere al fatto che l'abbandono delle aspettative ti farà rinascere meglio e più forte di prima, prova a riflettere su questo. Chiediti da dove viene la spontaneità, in quale fase della crescita si manifesta di più e perchè.. e soprattutto, come possa esistere questa spontaneità, visto che abbiamo la convinzione di creare "solo tramite la mente".. di essere "solo la nostra mente".. ovvero i nostri pensieri. Se lo farai "forse", ti verrà più di qualche dubbio in merito. Il dettaglio che non dovresti mai trascurare sei TU, ma prima dobbiamo esser certi di cosa siamo. Altrimenti potremmo interessarci ad altro, potremmo nutrire altro.. per poi scoprire alla fine, di esser sempre al punto di partenza. Non è un male interessarsi alla propria crescita.. io la vedo come una delle cose imprescindibili, dal crescere in sè. E da questo punto di vista, non stai affatto perdendo tempo secondo me... sicuramente per questo motivo sarai più responsabile e consapevole di tanti altri. E se questo interesse ti farà scendere nelle profondità del tuo dolore, ben venga.. ma ad una condizione: non rimanerci per sempre lì, stacci giusto il tempo per comprendere. Ogni vera crisi, ogni vera caduta, prima o poi porta, volendo, a qualcosa di veramente positivo per la persona. "Questi shock" psicofisici, sono le cause scatenanti ti tutti i nostri più grandi e importanti cambiamenti (e quando cambiamo, di solito cambiamo in meglio). Dobbiamo soltanto esser accorti nel non dimorare troppo a lungo nel nostro dolore, perchè ci si abitua anche a questo. Spero di ritrovarti meglio! :) Ciao.

Urka! Si quello che scrivi lo condivido. Il "Tu" è altro rispetto alla mente che ne è strumento, ci ho messo un po' a capirlo ma so che è così. Questo è il livello 4 però e non si può sempre vivere a livello 4 di osservazione dell'osservazione, ne convieni? Sono poi una carnale, che vive dentro le situazioni, le ama e le smembra, insomma, le vivo. Di questo l'unico atteggiamento che mi frega è il cedere al lato tragico. Ma sto migliorando, inizio a ridere nel momento stesso in cui sento dolore e risalgo a livello 4. Grazie per il commento e per la preoccupazione, ricorda che siamo solo figurine...

Non so cosa sia questo livello 4!  Però credo di aver compreso cosa intendi. E’ vero, non si può stare sempre nell’osservazione dell’osservazione. Se è questo il punto, di certo, a differenza di quello che magari volevi, ti sentirai meno libera, meno spontanea.. e più “costretta” e “forzata”. E’ così? …Io ci sono passato, e ho avuto momenti in cui credevo che sarei impazzito. Fortunatamente, è solo un passaggio (a questo punto penso naturale). Ma chi è che chiede del livello 4? Non è sempre colei che verrebbe eliminata (gradualmente) con l’osservazione? Occhio che la mente ci frega con una rapidità e semplicità disarmante (del resto gli abbiamo sempre creduto..), e più gli farai guerra, più cercherà di farlo. All’inzio, quando cominci ad osservare, si manifesteranno momenti (di solito poco durevoli) in cui ci sei solo tu e il creato, senza pensieri di mezzo. Strani momenti di silenzio e osservazione, dove ti dirai (probabilmente) “che bello, ecco finalmente il silenzio.. sono connessa al presente”. Ma è un illusione… o almeno, solo una piccola parte di verità. Praticamente, la mente è fatta a livelli.. e essere su uno di questi, non ci permette ne di vedere, ne di sentire gli altri. E così, presi dal silenzio di quel livello (magari dopo un po’ di lavoro interiore), in primis iniziamo a farci l’aspettativa della vittoria (in realtà stiamo guardando ancora con gli occhi della mente, senza saperlo).. poi, vedendo che non dura e sentendo quanto sia “frustante” il continuo (e solo) osservare il creato, entriamo in crisi. Bene. Se è questo il punto (speriamo, perché altrimenti la stò dicendo abbastanza grossa :D), è destinato a passare. In bene o in male, ma passerà. Io posso dirti questo. Finchè ci sarà “una volontà” nell’osservare, finché dovrai “ricordarlo” per farlo (e forzarti quindi).. per quanto possano esserci momenti di vera pace, estasi e silenzio, ci sarà sempre “un osservatore” e “un osservato” (ovvero una condizione di dualità)… ci sarà sempre, un Io che vuole qualcosa. Ed è la sua sofferenza, la sofferenza di questo Io (che nel suo insieme è chiamato mente) chiuso in limiti che non sente di avere, che ci devasta. Adesso: se sei arrivata a questo (sorprendente per un Fata Ignorante :D), io direi.. fermati, fermati un secondo. Non so cosa sia questa storia del livello 4 (ha mica a che fare con “la quarta via?”), ma ti ha portato nella direzione giusta fino ad adesso. Però non penso che possa aiutarti ulteriormente. Te lo dico: se la soluzione è dimorare nel continuo osservare (“volontariamente”), non solo farai una fatica tremenda, ma potresti passare le pene dell’inferno finchè non avrai finito (ammesso che esista una fine.) Hai questi momenti di pace assoluta? Ti capita di avere momenti di silenzio mentale non voluti, non cercati, spontanei? Se si, devi solo dar attenzione a quelli e non farteli scappare per nessuna ragione al mondo. Se lo farai.. da soli, spontaneamente e senza sforzo, cresceranno in ampiezza e valenza, prendendo tutto il resto dello spazio. Ma quando capitano, tu devi esser lì e non dar retta a nient’altro.. devi viverteli nella loro interezza. Oltre a ciò c’è da dire anche questo: la comprensione è molto importante. Ora fai fatica ad abbandonare certe cose, perché probabilmente non hai ancora compreso realmente ed effettivamente, quanto è falso ciò che rincorriamo. Ed attenzione, perché la comprensione puramente mentale è una cosa (spesso crediamo sia tutto).. ma la vera comprensione, è composta sia dall’esperienza che dalla comprensione logica (ovvero mentale) della cosa. Quando vedrai senza più nessuna ombra di dubbio il falso come falso.. la questione dello sforzo, del vincolo, della costrizione, cesserà di essere tale.. spontaneamente. E sempre spontaneamente ti ritroverai nel presente, sempre più sorpresa di quello che stà succedendo. Prova a lasciarti andare, invece di controllare. Mettici tutto il coraggio che puoi e buttati! Tu non sei nel tempo e nello spazio.. è il tempo e lo spazio che sono in te (più di preciso, nella tua mente.. è lei che codifica tutto questo). Non schiacciarti in una forma, in un arco temporale, in un’identità.. se hai anche soltanto intuito che potrebbe non esser questa la verità.. perché è da qui che nascerà ogni sofferenza. Detto questo e vista l’ora, ti saluto! L’ultima frase che hai scritto non l’ho ben compresa sinceramente: è il mio commento che ricorda che siamo solo figurine.. o tu che lo ricordi direttamente a me? Ciao!

Mi servono due giorni per risponderti. Siamo figurine è un monito in generale, ma forse più a te, per dirti che quaddentro io ci butto la sofferenza e altro ma non sono tutta io. Il livello 4 è il livello del distacco dalla volontà, per cui tu osservi e non giudichi, non dai valenze, comprendi insomma. Per attivare questo stato devo staccarmi da tutto è un atto di volontà per il momento e forse intimamente penso (la mente) che senza la volontà non si possa uscire dalla volontà stessa. dell'esperienza che mi descrivi so poco, ma so che proprio quello che non voglio è mentalizzare ma nemmeno esperenziare (passami questi termini). Il dualismo di cui parli è azzeccato, da me funziona che la vita nel suo scorrere me lo fa dimenticare. quando me lo ricordo, scatta l'attacco (di panico, di derealizzazione...chiamali come vuoi)e quando inizia io stacco la spina, tolgo le connessioni ai pensieri e accetto di me anche l'inaccettabile (quello che la mia mente ritiene essere inaccettabile) e ascolto solo la parte animale, sperando si calmi quando devo ritornare alle faccende dove la mente deve essere impiegata. Ma da come scrivi mi sembri un corso di mantra on easy, che ne sai tu? Un saluto.

Bè, immaginavo che non sei tu nella tua interezza. Ed è un bene! Però, perdonami.. non comprendo perché ti metti sulla difensiva. Io ho letto un post dove ti ho trovato sofferente, e non ho potuto fare a meno di risponderti. Da un lato mi dici “grazie per la preoccupazione”, dall’altro “siamo solo figurine”.. quindi, in sostanza, “non preoccuparti”. Devo intenderla come “la verità è nel centro”? ..E’ vero comunque: in una certa misura, serve volontà per uscire dalla volontà. Ma l’ultimo passo per abbandonarla del tutto (questa volontà, o “Io”), non può essere, per forza di cose, tramite la volontà stessa. Ne convieni? E io credo che tu sia molto molto vicino a questo (se mi dicessi cosa segui in particolare, sarebbe più semplice). Non vuoi mentalizzare ne esperienzare.. benissimo! Ma questa, secondo me, è la meta. E prima di arrivare alla meta, almeno in parte, devi proprio mentalizzare ed esperienzare. Nel senso: è tramite gli strumenti che abbiamo a disposizione che arriveremo a quello che vogliamo. Ora.. quali sono gli unici strumenti che abbiamo a disposizione? La mente, l’Io e il corpo. Possiamo lavorare solo su questi tre, perché sono le uniche cose su cui abbiamo realmente potere. In parte, almeno fino ad un certo punto, vanno usati. Poi sono con te: nemmeno io voglio più mentalizzare e esperenziare, ma chiediti.. chi è che fa l’esperienza in Te? E ancora: cosa significa realmente fare esperienza e mentalizzare? Significa essere nella dualità, ovvero rappresentare la condizione di base per cui esiste sempre “lo sperimentatore” e “lo sperimentato”. E questa condizione si, và risolta, và semplificata affinchè si riduca ad Uno (anziché due). Ma se non ci passi dentro, se non capisci tutti i meccaniscmi per cui questa condizione è venuta ad esistere, come la trascenderai? Siamo tutti vittima di un inganno che va avanti dalla notte dei tempi. L’unico modo per liberarsene realmente, è studiare l’inganno stesso. Comunque. Al di la di tutto. Mi spiace averti infastidito, speravo nell’effetto contrario. Se nella prima risposta al mio commento, mi sembravi piacevolmente stupita, ora mi sembri leggermente irritata. Non sono qui per dire “ne so più di te” e se è questo quello che hai pensato, sbagli. Quello che mi ha avvicinato qui, in parte sono i tuoi scritti, in parte è qualcosa che può avvicinarsi all’idea di Destino (sempre secondo me èh?). Cosa ne so io? Chieditelo visto che, almeno in parte (e senza avere riferimenti precisi su quel che ti succede e quel che segui), sono riuscito a comprenderti e risponderti. E poi perché non dovrei sapere? Lo ritieni impossibile? Io mi sono sempre interessato a queste cose, fin dalla più tenera età. Non ho mai avuto nulla di più importante nella testa.. nel senso che il mio primo pensiero è sempre questo. Ed ho spaziato, in lungo e in largo, finendo anche in situazioni poco piacevoli, pur di capire il senso di questa esistenza. Sembro un corso di mantra on-easy? Vuoi prendermi così? Ne sei libera. Ma ricordarti che la prima impressione delle cose, di solito, e ben che vada, è solo una piccola parte della Verità. Un caro saluto a te!

In particolare non seguo niente. Ti dico che siamo solo figurine mica per riprenderti o mettermi sulla difensiva, in realtà non sono mai stata così tranquilla, pure nell'esporre le mie ferite alla luce e quindi al mondo. Ti ringrazio per la partecipazione (cosa dovrei dire?).

Nulla.. forse ho frainteso io. Però non è che volevo riprenderti per quello che scrivi.. essenzialmente volevo soltanto cercare di capirti. E forse non ci sono riuscito. Vabbè.

Ma qua più che la corsa al capire è un recipiente per opinioni e vissuti e quello che vuoi.

Sono d'accordo. Ma se vedo una fata addolorata, che si chiede cose su cui forse so rispondere, come posso non farlo? Io non riesco. E poi mi sembrava di capire, che anche tu sei una persona che ama capire. Quindi, alla fine, mi sono buttato. Se ti ho infastidito, me ne scuso. Però una cosa devi svelarmela.. che cavolo era alla fine allora, quel "livello 4"? :D

Non c'è nessuno che possa aiutare una fata se non la fata stessa, ma tu continua pure a scrivere che forse un giorno ti capirà. Il quarto livello è una mia invenzione.

E già.. sono di nuovo d'accordo: solo tu puoi aiutarti "realmente". Questo si. Ma le influenze esterne contano, "e a volte", è anche grazie a quelle che poi decidiamo. Io continuerò a scrivere se tu mi darai occasione di farlo: il fatto che io parli o meno di certe cose, dipende unicamente da te. Altrimenti rischio di esser seriamente inopportuno..

Siamo su un blog pubblico e moderato da me. Se credi, corri il rischio...

No, mi spiace, non posso correre il rischio, e ti spiego il perchè. Se tu vuoi certe cose, bene. Ma se non le vuoi, è inutile che io parli. Siccome non stiamo parlando di ricette di cucina, gossip, cronaca nera o chissà che altro.. queste cose, se non volute, rischiano di esser fortemente controproducenti. Fidati, che ci sono già caduto.. pure in questo. :D

Posso sospendere il giudizio? Dopo aver letto "fidati" mi è percorso un brivido lungo la schiena...

Non é colpa mia se ti vengono i brividi per quella parola pero'.. E in questo caso, tendeva a tutelare te. Poi sei ovviamente libera di credere quello che vuoi.

oddio e che ho detto...boooh tutti a prendere con il puntiglio...mah

Bè.. ma sei tu che hai scritto "posso sospendere il giudizio?".. e pure "mi è percorso un brivido lungo la schiena". Cosa volevi che ti rispondessi? Ho cercato soltanto di tranquillizzarti sinceramente. Poi se ci hai visto altro...

niente, ma sempre a finire nelle paranoie bisogna? Oggi c'è un sole

E c'hai ragione! Ma ti pare che volevo finire "in paranoie"? Perchè cerchi di girarmi la frittata? Eppure oh.. ci siamo parlati una sola volta. E quello che ci siamo scritti è là.

vabbè...

Se va bene a te.. Va bene pure a me! :) Non capisco perché continuiamo a non capirci.. Ma fà nulla.

infatti..parole parole e parole

Se conosci altri mezzi per comunicare.. dimmi pure! :D