fatti e rifatti

Infelice


«C'è la convinzione di essere infelici, di vivere senza gioia, che la vita è un susseguirsi di lotte ecc. Non mi meraviglia affatto che tu sperimenti quel che la tua stessa mente crea. A me pare che tutta codesta infelicità dipenda da una domanda impossibile, da convinzioni limitanti e devastanti. Per esempio, la convinzione di poter essere amata solo a determinate condizioni che a loro volta sono credute irrealizzabili. In questo modo si crea un doppio legame: "io posso essere amata solo se..." unito a "non ce la farò mai". Così, descrivendo la tua esperienza, come in un incantesimo, proferisci parole magiche che danno forma non solo al tuo presente, ma anche al tuo futuro, perché vanno a rinforzare le convinzioni preesistenti. E, in qualche modo sottile, ti attiri le esperienze che non vuoi, proprio perché le temi. L'albero dei desideri che crea la felicità e la sofferenza esiste: è la la nostra stessa mente. Ma anche sapendolo, quando si soffre si soffre, e contemporaneamente, chissà perché, non c'è nulla al mondo che ci attragga di più delle illusioni che ci creiamo e siamo sempre pronti a ricominciare la ricerca della pentola dell'oro che sta alla fine dell'arcobaleno» (Flavio Pelliconi , 1999).