UMBRIA

Sentimenti


Anche oggi pomeriggio mi sono ritrovata a pensare con ansia al ritorno al lavoro di domani mattina. Eppure oggi era festa e avrei dovuto rilassarmi e lasciarmi andare. L'Umbria in primavera è favolosa. Invece ecco che sale per lo stomaco quell'ansia che conosco bene, quel senso di nausea...non ce la faccio più. Da 2 anni sto tirando la corda perchè lo stipendio mi serve ma sono troppo stanca. Il mio lavoro è monotono, ripetivo eppure pieno zeppo di momenti di tensione. Chi non lo ha mai svolto forse non può capire ma lavorare su un call center è molto dura. Mi sto lamentando, è vero, ho una laurea in filosofia e sicuramente sono una illusa ma voglio un lavoro che mi dia qualcosa e che non prenda solamente...scusate lo sfogo...
 Testimonianze di operatori call center“La mia vita è appesa a un filo, ma non sono una malata terminale. Sono al guinzaglio di una cuffia telefonica e sto per compiere il terzo compleanno da operatrice di call center. Che cosa devo espiare? Due peccati originali: nascita in una regione economicamente depressa e la laurea in lettere; forse me la sono andata a cercare, oppure no! Perché dove lavoro io siamo al 70% laureati e la varietà di titoli si spreca!” “La paga: 5,20 euro lorde all'ora. Quando passa l'addetto alle pulizie, per carità, con tutto il rispetto, sai che guadagna più di te... Buoni pasto, ferie, malattia, gratifiche, sono chiaramente una chimera...” “Non solo sfruttamento, ma anche frustrazioni. Loro distruggono la nostra personalità, loro ci sfruttano perché noi abbiamo la necessità. Noi abbiamo dei sogni ma ci dobbiamo accontentare, e intanto il sistema va avanti così e non ci possiamo fare niente.”