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Simone FAZZARI & Barry Smith Law Group © Miami

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IL SISTEMA GIUDIZIARIO

Simone FAZZARI & Barry SMITH

LAW GROUP

MIAMI - NEW YORK - LOS ANGELES - SAN FRANCISCO - LAS VEGAS - CHICAGO – WASHINGTON

EUROPE BRANCH: LUGANO – LONDRA - MONTECARLO – TRIESTE 

COME DIFENDERSI DAL TRITACARNE GIUDIZIARIO:

A cura di: Avv. Simone FAZZARI – Simone FAZZARI & Barry Smith Law Offices © Miami

Simone FAZZARI & Barry Smith Law Group © Miami


Si odono sempre più spesso ripetute lamentele di cittadini “stritolati” dal tritacarne giudiziario nel combinato disposto di:

1)      Avvocati a volte incapaci e disonesti;

2)      Magistrati spesso ignoranti, menefreghisti, corrotti o sfaccendati;

3)      Sistema giudiziario inefficiente, che si trascina nella sua lentezza e nella sua inarrestabile produzione di errori ed iniquità fra coloro che possono pagare ed ottengono favori e servizi (oltre che sentenze a volte inspiegabilmente favorevoli) e coloro che invece, non avendo i mezzi, l'ingiustizia la subiscono prima del processo, durante e dopo il processo;

L’Italia, come di consueto, si fa riconoscere sempre, ed è costantemente fra gli Stati più condannati dalla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo per violazioni della Convenzione europea sui diritti umani, ed in particolare dell’art. 6, che impone agli Stati di garantire una durata ragionevole dei processi.

Il 37 per cento di tutte le sentenze di condanna da parte della Corte per inefficienza della giustizia è a carico dell’Italia.

Nel 2008 la Corte ha emesso ben 82 sentenze contro l’Italia (più che per qualsiasi altro Stato dell’Europa occidentale), delle quali 51 per la lentezza dei processi.

Al 31 dicembre 2008 pendono presso la Corte 4.200 casi riguardanti l’Italia, cioè il 4,3 per cento del totale (solo Russia, Turchia, Romania ed Ucraina ne avevano un numero maggiore). Di tali casi, 2.600 sono per la durata eccessiva dei processi, materia per la quale l’Italia ha riportato 999 condanne negli ultimi dieci anni. In tale periodo (1° novembre 1998 – 31 dicembre 2008), la Corte dichiara ammissibili 1.744 casi riguardanti l’Italia – un numero inferiore solo a quello dei casi riguardanti la Turchia.

L’Italia è inoltre lo Stato con il maggior numero di sentenze di condanna della Corte europea di Strasburgo non eseguite sul piano interno: 2.467 su un totale di 3.544 casi pendenti dinanzi al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa.

Per dare un contributo attraverso la mia esperienza, voglio spiegare in modo semplice e comprensibile il mio bagaglio di conoscenza all'attenzione di tutti i lettori, in modo che ne possano fare tesoro e possano, attraverso la lettura dei miei consigli, ottenere un po' più di giustizia.

Troppo spesso, infatti, la gente confonde le violazioni al Codice Deontologico con quelle al Codice Penale, ed invece questa è la prima distinzione da fare.

Se ad esempio nascono dei dissidi fra Avvocato e cliente, questi vanno riportati quasi sempre alle norme del codice deontologico ed il cliente dovrà far valere quello, invece che tentare spesso inutili denunce penali che non risolverebbero il caso.

Stessa cosa se un Magistrato non si comporta a dovere, ma in questo caso la beffa è duplice: sia che si ritenga di agire per violazioni deontologiche sia che si ritenga di agire in sede penale troverete sempre l'organo deputato all'autoconservazione della casta pronto a rispondervi (oppure anche a non rispondervi) che non vi è stata alcuna violazione oppure persino che, se qualche innegabile violazione effettivamente vi è stata, in ogni caso è stata commessa in buona fede. 

Nel caso della denuncia penale dopo un tempo non bene definito, diciamo qualche mese (se l'avete richiesto e siete fortunati) riceverete una comunicazione sull'esito della vostra denuncia, altrimenti non riceverete proprio nulla. Ricevendo la comunicazione di archiviazione si può presentare opposizione all'archiviazione, nella consueta ipotesi in cui chi doveva svolgere indagini non l'ha fatto, oppure le ha svolte in maniera superficiale ed approssimativa senza comprendere nulla. Quindi, nei dieci giorni a disposizione, si prende visione del fascicolo, si analizzano le fotocopie che dimostrano le indagini fatte (o non fatte) e soprattutto, si legge la motivazione della archiviazione. Dalla lettura di questi documenti, solitamente emerge che il procuratore non ha svolto indagini, quindi potrete insistere chiedendo che si continui ad indagare, aggiungendo necessariamente argomenti specifici e, con questi nuovi argomenti, chiederete che le indagini continuino e si proceda per la incriminazione che porti al processo. Se anche in questo caso la denuncia viene archiviata, a meno che non subentrino nuovi elementi non avete più altre strade.


Simone FAZZARI & Barry Smith Law Offices © Miami

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