FDS ROMA

Renata non si dimette: “se approviamo i tagli, vado avanti”


Intanto si dimette il capogruppo Pdl Battistoni.Al suo posto l'ex An Chiara Colosimo Si aprono alle 11 e 45 i lavori del Consiglio Regionale del Lazio; è la seduta numero 69, l’aula è gremita e manca solo lei (arriverà alla Pisana più tardi, passando per l’ingresso secondario), Renata Polverini, che si trova all’ospedale Sant’Eugenio per inaugurare il nuovo reparto di geriatria. E l’occasione è buona per incassare il sostegno degli anziani, dall’ex premier ai pazienti sottoposti “a un sondaggio” dalla stessa governatrice: “mi ha fatto piacere il sostegno di Berlusconi di ieri. Ha confermato quello che aveva detto nei giorni precedenti, ma la cosa che mi ha fatto piuù piacere, è che me lo hanno detto anche tanti anziani questa mattina”. Poco prima che Mario Abbruzzese, presidente del Consiglio regionale, aprisse i lavori, iniziano a succedere i fatti più importanti della mattinata. Lo stesso Abbruzzese dichiara di non dimettersi, non vedendo un valido motivo” per farlo. Francesco Battistoni, capogruppo Pdl in Regione, invece non ha scelta; al suo posto è nominata all’unanimità Chiara Colosimo, già presidente della Commissione Mobilità e vicepresidente della Commissione Lavori pubblici e politica della casa e Commissione Scuola, diritto allo studio, formazione professionale e università. La Colosimo coglie l’occasione per auto-nominarsi “paladina anti casta”: “da oggi inizia- dichiara la nuova capogruppo- il rilancio del gruppo del Pdl alla Regione, e lo fa in modo compatto”. Difficile darle molto credito, sapendo che la ventiseienne (è la consigliera più giovane, ndr) ex An, viene dallo stesso gruppo di giovanissimi consiglieri additati da Franco Fiorito (detto “er Batman”) come complici del sistema malato che sta uscendo fuori in questi giorni: Giancarlo Miele, per esempio, accusato di aver acquistato decine di cravatte griffate, Carlo De Romanis, famoso per i festini di Cinecittà, o, ancora, Veronica Cappellaro, che ha speso oltre mille euro per un book fotografico. Intanto in Via di Gesù e Maria, tra Via del Corso e Via del Babuino, spunta la quarta casa romana di Franco Fiorito. Così, mentre in procura è di scena il vertice fra magistrati e investigatori per fare il punto sulle indagini relative alla gestione dei fondi Pdl dell’ultimo biennio, e una bufera sembra annunciarsi dalla Procura di Viterbo che indaga su presunte fatture false emesse da società del viterbese nei confronti del Pd regionale, il Lazio si aspetta che durante, o subito dopo i lavori della Pisana, possano arrivare le dimissioni di Renata Polverini. Che però era stata subito chiara stamattina, e aveva dichiarato che in caso di approvazione da parte del Consiglio dei provvedimenti, e del conseguente piano di risparmio di 46 milioni di euro nel prossimo biennio, “saremo in grado di trasformare in questi due anni e mezzo questa regione”, e dunque di andare avanti. In via della Pisana, davanti al Consiglio regionale è in corso un sit-in della Federazione della Sinistra per chiedere le dimissioni della governatrice, e i militanti hanno srotolato uno striscioni con scritto “Polverini vattene”. “Ci aspettiamo che venga riconosciuto che si tratta di una maggioranza moralmente inaffidabile e politicamente spappolata, inetta – ha dichiarato Ivano Peduzzi, consigliere della Federazinoe della sinistra. Polverini prenda atto di questa situazione e si dimetta. I cittadini con il voto devono restituire dignita’ al Consiglio”. Peduzzi ricorda inoltre che entro pochi giorni “saranno depositate le firme per l’abolizione dei vitalizi: i cittadini potranno dire la loro”. Il Consiglio approva all’unanimità la proposta di soppressione delle 3 commissioni speciali (‘Federalismo fiscale e Roma Capitale’, ‘Sicurezza ed integrazione sociale, lotta alla criminalità’ e ‘Sicurezza e prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro’). Tocca poi alla riduzione, da 20 a 16 delle commissioni permanenti. Le risorse risparmiate saranno destinate ai due assessorati Lavoro e Politiche sociali. Poi toccherà all’azzeramento dei contributi ai gruppi consiliari, revoca delle auto blu, trasparenza di tutte le delibere, riduzione del numero consiglieri da 70 a 50, e degli assessori da 16 a 10. Una volta approvati i tagli, le opposizioni sperano ancora nelle dimissioni di Renata Polverini. I segretari dei gruppi di opposizione, in una nota congiunta, ritengono ”doveroso che la presidente Polverini si dimetta immediatamente. Ogni giorno in più che si espone l’assemblea legislativa del Lazio a questo gravissimo discredito, si produce un danno irreparabile alla più importante istituzione della rappresentanza democratica di questa regione. La parola – concludono i segretari- deve tornare immediatamente ai cittadini, senza trucchi né dilazioni”. Il Pd intanto, per bocca del suo capogruppo alla Pisana Esterino Montino, annuncia che le opposizioni depositeranno una mozione di sfiducia verso Renata Polverini. Mozione che sarà messa ai voti tra due sedute; in quella odierna, infatti, si vota solo per la riduzione del numero delle commissioni, e nella prossima il Consiglio dovrà pronunciarsi sulle proposte presentate dalle opposizioni per ridurre i costi della politica. Il rischio è che la mozione di sfiducia possa permettere alla maggioranza di ricompattarsi.