FEDELISSIMI GRANATA

Il popolo granata deluso: "Novanta minuti vergognosi"


Lancio di bottiglie davanti all'Olimpico contro il bus della squadra: «Buffoni, pensavano solo al premio partita in caso di vittoria» CLAUDIO LAUGERI Fischi. Una selva di mani con il dito medio alzato. Bottiglie di birra scagliate contro il pullman della squadra. Cori d'insulti contro il presidente Urbano Cairo. E' il momento della delusione, manifestata da un centinaio di tifosi granata al termine della partita persa contro il Padova. Sugli spalti erano saliti in 25 mila, per sostenere Rolando Bianchi e compagni. Quasi tutti sono scivolati via prima della fine, tra mugugni e facce scure. Il Toro giocava la partita dell'anno, l'ultima possibilità di andare ai play-off per tentare il ritorno in serie A. Sogno sfumato.«I giocatori dovrebbero vergognarsi, non hanno nemmeno bagnato la maglietta di sudore. Buffoni» si sfogano alcuni tifosi fermi davanti allo «scivolo» di corso Agnelli, dove alle 19,05 è uscito il pullman con calciatori e allenatore. Mezz'ora prima, stesso «show» all'angolo tra corso Agnelli e via Filadelfia, quando sono passati i supporter padovani, seguiti dal pullman della squadra.Il clima si era già dimostrato «caldo» prima del fischio d'inizio: fuori dallo stadio, un gruppo di tifosi padovani ha parcheggiato l'auto proprio nella zona percorsa dai granata per andare allo stadio. Un tafferuglio di pochi istanti. Bilancio: un tifoso veneto (arrestato per lesioni) e due agenti feriti. Per tutti, prognosi di pochi giorni. Dentro lo stadio, altri due tifosi padovani denunciati (avevano fumogeni) e un granata (invasione di campo).L'amarezza è cresciuta con il trascorrere dei minuti. Il secondo gol subìto dall'undici di capitan Bianchi ha dato il colpo di grazia all'umore dei tifosi. «Ho visto i gol su Sky, mi è venuto il magone» dice Pasquale Bruno, difensore granata negli Anni 90. E ancora: «Questo non è Toro. Partite come queste devono essere vinte a tutti i costi, con le buone o con le cattive. Serve carattere. Speravo che questi ragazzi l'avessero, ma hanno dimostrato il contrario». Perché: «Forse nessuno ha spiegato loro che vestono una maglia con un passato glorioso. Forse, non conoscono la storia della squadra». L'amarezza di Bruno si fonde con quella degli altri tifosi. «Speravo di vedere il Toro in serie A, pregustavo il derby con la Juve. Niente. Siamo punto e daccapo».«E' una vergogna che questa gente strapagata non riesca nemmeno a giocare in modo dignitoso una partita importante come questa. Hanno retto 15 minuti, poi si sono squagliati» sentenzia il (tifosissimo) procuratore capo Gian Carlo Caselli. «Certo che se uno si aspettava una reazione da parte di questo ragazzi non l'ha trovata di sicuro» dice Paolo Pulici, attaccante dell'ultimo scudetto granata, datato 1976. Ai suoi tempi, era tutta un'altra storia. Motivo? «Bisognerebbe essere negli spogliatoi per saperlo. Purtroppo, questa sconfitta significa un altro anno di sacrifici». Ha visto la partita, non voleva credere alla sconfitta. Ancora: «In queste situazioni, speri fino all'ultimo che qualcosa ribalti le sorti dell'incontro. Questa è la più grossa delusione che ti può capitare addosso».Spezzato anche il cuore granata dello scrittore Giuseppe Culicchia. Descrive così il suo stato d'animo: «Come mi sento? Non mi sento». Ha guardato la partita in tv. «Sapevo che le mie coronarie non avrebbero retto allo stadio. Immaginavo come sarebbe andata a finire. Dopo un anno giocato così, perché questa partita avrebbe dovuto finire in un altro modo?». Poi, un paio di sciabolate: «Quella di quest'anno non è mai stata una squadra. Per come ha giocato, non avrebbe nemmeno meritato di andare ai play-off. E sono convinto che anche una vittoria con il Padova non li avrebbe fatti andare lontano». Il futuro? «Con queste premesse, rimarremo in B per sempre. Per ribaltare la situazione, possiamo soltanto andare tutti a Superga a pregare. Questo, non ce lo può impedire nessuno».