FEDELISSIMI GRANATA

Il Toro riparte da Ventura


A Bari veniva soprannominato  "mister libidine" per il modulo  spettacolare: è il nono tecnico della gestione Cairo. Firmato un contratto di un anno con opzione sul secondo: «Ci speravo» FRANCESCO MANASSERO TORINOIl primo mattone della ricostruzione. Dopo quattro ore di confronto, dagli uffici milanesi di Cairo esce il nuovo allenatore che dovrà ridare serenità all'ambiente e tentare la terza scalata consecutiva al monte serie A, l'obiettivo già fissato. È Giampiero Ventura il nuovo custode delle speranze del Toro. È il nono allenatore dell'era Cairo. «È un sogno», lo stringato commento del neo granata, che rimanda tutte le curiosità sul suo conto alla presentazione di domani.Sessantatre anni, genovese, in tarda serata ha trovato l'accordo con il Torino: un contratto di un anno con opzione per quello successivo – così ha voluto Ventura, due promozioni in A in carriera, per rimettersi in discussione – in caso di promozione a circa 600mila euro. Cairo ha scelto l'usato sicuro per rilanciare il suo progetto.L'ex allenatore del Bari dei miracoli di due anni fa (decimo posto, con il record di punti, 50) è un veterano del calcio italiano: il Torino è la diciassettesima squadra della sua lunga esperienza in panchina, cominciata trentacinque anni fa nelle giovanili della Sampdoria. Ventura voleva il Toro ed è stato accontentato. «Allenarlo sarebbe un sogno», si era lasciato scappare alla vigilia dell'incontro chiave con il club granata. Nuovo anche lo staff: vice allenatore Salvatore Sullo, preparatore atletico Alessandro Innocenti e Giuseppe Zinetti preparatore dei portieri. Ventura era il candidato principale, ma non l'unico: e dopo la fregatura Colantuono, che ha rinnovato con l'Atalanta, era lecito aspettarsi altre sorprese, ma l'annuncio di Sannino sulla panchina del Siena ha dato un impulso importante per la svolta.All'orizzonte, è resistita fino all'ultimo anche la candidatura di Gian Piero Gasperini, ex tecnico del Genoa, ma con un passato sia da calciatore sia da allenatore nelle giovanili della Juventus: nel 1994 con la Primavera vinse il prestigioso torneo di Viareggio. Gasperini ha sfiorato i granata e il Toro un altro «caso Leonardo». Poi la necessità di Cairo e Petrachi di ripartire al più presto ha fatto pendere la bilancia a favore dell'ex guida del Bari. Ventura avrà il compito arduo di ridare entusiasmo ad un ambiente in subbuglio, al buio da sei anni – se si esclude la prima stagione con De Biasi – dove le delusioni bruciano come gli allenatori.Uno dopo l'altro sono caduti Zaccheroni, Novellino, Camolese, Colantuono, Beretta, Papadopulo e Lerda: non certo principianti. La medicina di Ventura è antica ma efficace, certo rischiosa: calcio spettacolo a zero euro. Che fa risparmiare i presidenti e godere i tifosi. Grazie al modulo spregiudicato simile a quello di Conte, suo nuovo collega dall'altra parte della città: quello del 4-2-4 che ha portato i tifosi del Bari a soprannominarlo «Mister libidine» e a dedicargli una pagina su facebook. Se nascerà un Toro low cost è presto per dirlo, certamente Ventura ha sempre dimostrato coraggio: ha valorizzato i giovani – vedi Bonucci e Ranocchia, dalle cui cessioni il Bari ha ottenuto 33 milioni – e rilanciato talenti come O'Neill e Muzzi ai tempi del Cagliari (che poi incassò 20 milioni di lire dalla vendita dell'attaccante). E non può far «paura» la propensione all'esonero di Cairo a chi, in passato, ha incontrato presidenti caldi come Zamparini e Cellino.