FEDELISSIMI GRANATA

Rinforzi veri e subito: Cairo ci riprova


Il nuovo Toro da fare prima del ritiro (15 luglio). Il sogno è Barreto. Più alla portata Alvarez, Donati e Genevier FRANCESCO MANASSERO TORINOUn Toro in orario. È la prima sfida di Cairo che questa mattina presenta Giampiero Ventura, l'allenatore con le bollicine che vuole insegnare calcio champagne in una piazza che da troppi anni beve vino scaduto: «La mentalità che guida la mia interpretazione del gioco del calcio è finalizzata alla produzione di uno spettacolo sportivo di alta qualità, del quale godere io stesso», il succo della filosofia del nuovo tecnico granata che stuzzica la fantasia dei tifosi.Il primo punto della rinascita passa dalla necessità di affidare a Ventura una squadra quasi al completo prima del ritiro, o nei giorni immediatamente successivi. Il Torino partirà per Sappada, prima tappa della preparazione, venerdì 15 luglio. Per la prima volta da quando è in serie B, Cairo - memore degli errori del passato - può operare senza l'acqua alla gola e senza proclami. In questi tempi, l'anno scorso il Torino lottava con il Brescia per un posto in A e non conosceva ancora il proprio futuro. Rispetto a Lerda che fu presentato il 17 giugno, Ventura parte con 10 giorni di vantaggio: patrimonio da non dilapidare. È il rovescio della medaglia del mancato aggancio dei playoff, una piccola consolazione per una squadra da rifondare, che oggi conta dieci calciatori di proprietà – ma tra questi anche Bianchi e Ogbonna, destinati a diventare il tesoretto del Toro: 15/20 milioni che saranno utilizzati per azzerare le passività, circa 11 milioni, poi per i rinforzi di mercato – più i 4 prestiti che torneranno alla base: Rubin dal Bologna, Suciu dal Gubbio, Gorobsov dal Cesena e Loviso dal Crotone.Oggi è in programma il primo vertice a tre di mercato, nel quale si getteranno le basi del nuovo progetto-promozione. In pratica, il ds Petrachi ha un mese per confezionare la squadra più simile possibile a quella dei sogni dell'allenatore. Per farlo, occorrerà un mercato vero e soprattutto aprire il portafogli. Il Toro può ripartire solo attraverso importanti investimenti, che Cairo ha confidato di essere pronto ad affrontare. La lista della spesa di Ventura è lunghissima: la sensazione è che stavolta qualche colpo possa essere centrato. Almeno tre grossi, uno per reparto. Qualcuno potrebbe arrivare dal Bari. Il sogno (quasi) impossibile è Barreto: l'attaccante brasiliano, in comproprietà tra Bari e Udinese, costa 4 milioni (per la metà del cartellino). Piace molto alla Fiorentina, ma il Toro potrebbe avere le carte per convincere il club viola a girarlo in prestito (Bianchi). Più praticabile la strada che porta ad Alvarez.L'esterno honduregno, in scadenza nel 2012, costa circa 2 milioni. C'è da battere la concorrenza del Parma, ma Petrachi ha un'arma da usare: Dzemaili, in comproprietà con il club di Tommaso Ghirardi. In alternativa piace Guberti, tornato alla Roma dal prestito alla Samp. Seguiti anche il portiere Gillet (ma Palermo e Catania sono in vantaggio) e il mediano Donati, come Alvarez già in granata, ma nel Toro di Cimminelli. Dal Siena potrebbe tornare Genevier, motorino dicentrocampo. Per la difesa piace Trevisan del Padova: affiancherebbe Di Cesare. La rosa attuale è al vaglio di Ventura, qualcosa c'è da salvare. Sgrigna, per esempio: riportato nel suo ruolo naturale, quello di seconda punta.