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Post n°7184 pubblicato il 14 Giugno 2011 da fedelissimiroma1971

Dopo summit e strategie, si è decisa la linea guida da seguire, da quest’anno la Società granata risparmierà, e tanto, anche sugli ingaggi

Se pensate che solo dalle cessioni o fine contratto di Bianchi, Gasbarroni, Pratali, Rivalta e Zanetti, il bilancio del Torino riduce le perdite di circa 6,5 milioni di Euro


Oggi parte il mercato granata. Dopo summit e strategie, si è decisa la linea guida da seguire. Non c’è voluto molto per decidere il da farsi vista la precedente collaborazione tra Petrachi e Ventura. Sarà un mercato difficile come del resto è da circa tre anni a causa della crisi economica che colpisce di conseguenza anche il calcio dove, tolte 5-6 squadre di A, i soldi sono veramente pochi e le formule di acquisizione sempre più votate al prestito con diritto di riscatto, alla compartecipazione, senza dimenticare i cartellini a costo zero. Da quest’anno il Toro risparmierà, e tanto, anche sugli ingaggi. Se pensate che solo dalle cessioni o fine contratto di Bianchi, Gasbarroni, Pratali, Rivalta e Zanetti, il bilancio della Società riduce le perdite di circa 6,5 milioni di Euro, si capisce come nessuno sia stato sottopagato, anzi.
Insomma, si potrà finalmente fare pulizia nei conti. Tutto questo per la gioia di Cairo, contestabile in tutto ma non per la puntualità nei pagamenti, e Petrachi, quest’ultimo potrà finalmente proporre contratti adeguati alla categoria con ingaggi adeguati alla B che in caso di promozione saranno automaticamente incrementati ma senza dimenticare dei parametri fissi che incidono sull’entità della somma versata. Il futuro dice che se il Toro va bene tutti potranno guadagnare, se il Toro va male tutti guadagneranno poco. Alla situazione economica verranno francobollate la personalità e la tecnica di ogni singolo atleta che verrà ingaggiato.
Anche questi sono segnali che qualcosa nel Toro sta cambiando, in meglio ovviamente, questo non vuol dire che se il Toro è ancora in B è colpa esclusivamente dei giocatori strapagati per la categoria, vuol dire che con ingaggi adeguati sottoscritti in precedenza il Toro avrebbe potuto investire di più. Credo sia meglio investire un milione di euro su tre calciatori e non su uno solo, questo aumenta la possibilità di riuscita di un investimento che in B è fondamentale per la vita di un club. Stipendi al top possono essere concessi, ma solo a calciatori davvero bravi, bravi, bravi e di recente al Toro non se ne sono visti, senza nulla togliere a Bianchi. A questo punto ci siamo arivati per la troppa voglia di Cairo di assicurare all’organico granata calciatori più di fama che di sostanza, può essere una colpa, io lo chiamo eccesso di generosità.
E poi, non dimenticate che Cairo ha sempre seguito le indicazioni di Ds e mister, quindi nessuno è esente da colpe. Ovvio che le responsabilità di Cairo sono maggiori, ma un conto è sbagliare in malafede ed un altro per incompetenza.
Negli ultimi 20 anni abbiamo visto tanta malafede nei Presidenti ma non abbiamo contestato come oggi, ma???? Se è una colpa pagare tutti bene e puntualmente allora tutti contro Cairo. Secondo me, l’errore è stato sempre lo stesso e cioè troppo entusiasmo che non ha fatto comprendere a Presidente e tifosi che il calcio è cambiato ed imporsi è sempre più difficile, figuriamoci in una piazza dove già vincere non è abbastanza ed in passato si è contestato persino Pulici, Dossena e Junior (l’avete dimenticato?).
Il nuovo mister ha già individuato il problema del Toro, serve gente con cellule granata. Non è importante solo la tecnica o la tattica, il mister lo sottolinea perché ha visto una squadra forte nei singoli ma senza palle e con poca voglia di comprendere che se giochi nel Toro devi giocare orgoglioso della maglia che indossi, devi fare di tutto per indossarla e per non perderla. Come ho detto, il calcio cambia e non possiamo tornare agli anni ’70, ma in giro ci sono calciatori che rispecchiano l’idea del mister e Petrachi può deve trovarli, anche lui ha commesso errori di valutazione, ma non gli si può dire di non aver acquistato dei buoni calciatori.

So bene che mentre leggete, tutti state dicendo “Ce ne eravamo accorti anche noi e non ora, che scoperta”. Ma noi non siamo nella stanza dei bottoni e dobbiamo per forza sperare che chi di competenza ci arrivi, ma come ho scritto in precedenza, anche le situazioni economiche non hanno consentito di fare tutto e subito.
Il mio invito al POPOLO GRANATA è di non contestare a prescindere, se Cairo percorre la giusta via lasciamolo lavorare in pace. Questo non vuol dire dimenticare gli errori del passato, vuol dire dare una possibilità, altro non c’è da fare visto che non ci sono compratori, all’unica persona che mette denaro nel TORINO FC, altrimenti andiamo tutti a vedere la squadra del paesello. Non significa subire tutto impassibili, significa non perdere le ultime speranze di un risveglio granata. Inutile prenderci in giro, se Ventura rispetta la sua fama ci farà giocare al calcio e ci porterà in A, Se può lavorare in un ambiente meno nevrotico allora forse ne beneficiamo tutti. Che colpa ne ha lui del passato? Se poi la situazione non piace si contesta, civilmente, ma volendo esiste anche un’altra strada molto più civile e pungente “L’INDIFFERENZA”. Ecco, io penso che chi non è contento di Cairo e del suo operato è meglio che non segua più la squadra, non faccia l’abbonamento allo stadio e/o alla paytv. La mia non è una provocazione o un diktat imprescindibile, è solo un invito a lasciare in pace la gente granata che vuole seguire il TORO, questo TORO che per adesso non è più un TORO VERO. Andare allo stadio e sedersi accanto a gente che è un Presidente perfetto, senza soldi, è stressante, così come sedersi accanto al DS perfetto ed al mister perfetto. Il TORO lo si ama a prescindere e sempre bisogna stargli vicino perché al di là di tutto il calcio è un gioco e la maglia granata è una bella espressione della storia di questo sport di cui ogni tifoso granata deve andare fiero.
Il Toro è stato anche un simbolo storico di un Italia che voleva riemergere dopo la guerra, vediamo di non diventare un luogo da non frequentare. Portare nel calcio la politica facendo leva su origini operaie, comuniste o quant’altro non ha senso.
Il Toro è di tutti coloro che lo vogliono amare, di destra di sinistra, ricchi e poveri. Capisco che a Torino si ragioni “Noi operai contro voi Industriali” riferendosi ai pigiami, ma mi sembrano concetti superati e poco idonei al momento. Del resto, è sempre qualcuno con i soldi che compra una squadra di calcio, non ho mai visto un gruppo di operai rilevare una squadra.
Non voglio annoiarvi, però leggere certi comunicati del CCTC è davvero deprimente. Se si può soprassedere leggendo commenti di tifosi che si celano sotto nickname più o meno simpatici non lo si può fare quando a parlare sono coloro che, in teoria, dovrebbero rappresentare il tifo granata. Io non mi sono mai iscritto a club. Se da un lato mi rammarica perché stare in mezzo a fratelli granata è molto piacevole, dall’altro mi fa paura l’imposizione dettata da una linea di “governo” frutto di interessi personali. Faccio un esempio, si può essere contro la tessera del tifoso, anch’io lo sono, ma la cosa che fa sorridere è che chi protesta di più sono proprio quelli che allo stadio non potrebbero andare, proprio coloro che hanno fatto allontanare le famiglie e la gente pacifica.
Allo stadio si va con piacere e non per piacere. Il Toro è ripartito da Ventura che avrà i calciatori che desidera. E’ un mister che sa farsi rispettare nelle scelte di mercato e non come qualcuno che diceva di essere d’accordo sull’acquisto di quello o quell’altro calciatore in pubblico e poi in privato creava casini. Già il fatto che Ventura abbia detto che Bianchi può anche partire gli fa onore. I tifosi granata devono aiutarlo nella sua opera di ricostruzione. Sostenere Ventura significa far tornare il Toro in campo. Il TORO VERO.

Capitolo Bianchi

Il Capitano verrà ceduto. Tre indizi fanno una prova si dice nel gergo popolare. Il primo indizio sono le interviste che parlano di costi elevati, il secondo di rispetto delle potenzialità del calciatore, il terzo la non perfetta aderenza tra le caratteristiche tecniche ed il modulo del mister.
Bianchi non ha chiesto di essere ceduto, Bianchi non ha mai chiesto una squadra che giocasse per lui, Bianchi ha solo chiesto di restare a lungo nel Toro. Ora la situazione è cambiata, ma non per Rolly. Bianchi non vuole passare per colui che molla dopo aver promesso di riportare il Toro in A. Non credo che qualcuno possa fargliene una colpa, nel Toro ha segnato tanto giocando in moduli poco congeniali alle sue caratteristiche, tranne nel periodo Colantuono, di solito una Società imposta il lato tecnico sulle caratteristiche del suo bomber, al Toro no, errore grave. Ecco perché, Rolly aveva sottolineato in passato che cambiare sempre non porta a nulla senza mai dire che non gli arriva una palla giocabile. Io gli auguro una brillante carriera, ma soprattutto di andare al Napoli. Merita una piazza importante dove c’è un mister che sa sfruttare le sue caratteristiche, lo conosce già, e che può condurlo in Nazionale, nonché ad esordire in Champions. Grazie di tutto Degno Capitano.

Ogbonna   

Angelo resta e si sta cercando un gemello di pari valore che possa formare una coppia di centrali da Nazionale. Il rinnovo del contratto sarà ufficializzato a breve, 5 anni con ingaggio più che adeguato. Il Nuovo Capitano del Toro, spero fino alla pensione calcistica.

Il mercato

Si delineano gli orizzonti e finalmente vengono fuori i veri obiettivi. Al Toro servono diversi calciatori, innanzitutto un portiere affidabile in B e non solo. Si parla di Gillet che sarebbe un ottimo acquisto. La trattativa è più avanti di quanto non si pensi. La scelta non è sbagliata, anche se io mi aspettavo un calciatore più giovane. Il secondo ritengo sarà Morello che dalla prossima stagione tornerà a non essere più un fantasma.
Dovrebbero cambiare entrambi i terzini, a me non dispiacerebbero Pisano e Renzetti, anche se D’Ambrosio e Garofalo io li avrei tenuti. Di Cesare ed Ogbonna restano, De Vezze idem. Così come resteranno Pagano, Gabionetta ed Antenucci.
Si valuta la permanenza di Iunco e  Sgrigna, uno dei due partirà. Anche se l’attacco non è una priorità, mi fa piacere leggere che Ebagua vuole il Toro, Petrachi ne parla quindi, ritengo che la prossima coppia di attaccanti del Toro debba essere Ebagua-Antenucci. Per me era già sufficiente Antenucci-Sgrigna o Iunco.
Il nodo cruciale è il centrocampo, o meglio la coppia di centrali. In mezzo servono calciatori di qualità con margini di miglioramento, non leggo di Magnanelli e la cosa mi meraviglia, dopo tanto inseguimento ora si potrebbe prendere a cifre meno elevate. Forse è solo perché non vi è traccia sui giornali o magari perché Ventura lo vede poco in un centrocampo a due.
De Falco sarebbe un buon colpo, Gazzi e Pulzetti sono due onesti combattenti. Io però, penso che in mezzo al campo si farà un colpo più colpo degli altri. In mediana abbiamo concesso troppo agli avversari nella scorsa stagione, serve lì un leader vero, un trascinatore, uno che prenda la squadra in mano nei momenti difficili, uno a cui affidare la palla per metterla in cassaforte.

Gabionetta e Lazarevic

Come detto il Brasiliano Resterà. Non tenerlo sarebbe un errore ancor più grande di averlo fatto giocare senza preparazione. E’ un calciatore di valore, un investimento. Quello che abbiamo visto giocare, senza entusiasmarci, è solo il 5% di quello che “Bicicletta” può fare e dare ora è in futuro. Non è un Marinelli qualsiasi, è un talento che va gestito mentalmente, ha potenzialità da Big.
Lo sloveno vuole restare al Toro, Ventura potrebbe fargli fare il salto di qualità (cioè colmare le sue lacune più gravi come ad esempio passare il pallone come si deve), il Genoa è indeciso ma non esclude che possa restare in granata. Petrachi sta lavorando anche per una comproprietà.

Calcioscommesse

In questi giorni qualcuno mi ha chiesto: perché non hai parlato dell’ultimo scandalo del calcio nel tuo articolo? Perché il Toro non c’entra nulla, ha perso e vinto per demeriti e meriti suoi, anche le partite in casa perse contro Sassuolo e Frosinone sono state vere. Soprattutto, non ne ho parlato perché il mondo del calcio è pieno di millantatori, calciatori che scommettono tramite parenti (specialmente in Lega Pro o quelli sottopagati e malati di scommesse).
Si scopre l’acqua calda. Un conto è commettere un reato penale, un altro una violazione sportiva. Spesso si fa confusione ed i vari opinionisti accentuano la bagarre. Il calcio deve adeguarsi ai tempi invece continua a fare lo struzzo.
Io sospenderei tutte le partite con giocate sospette o comunque non omologherei il risultato alla fine della gara. Comprendere l’inciucio non è difficile, in Italia prima deve morire qualcuno per fare una Legge ad hoc. Speriamo la facciano prima della sepoltura del calcio. Onestamente, mi dispiacerebbe vedere squadre retrocesse o penalizzate per colpa di calciatori che volevano solo fare soldi. Un conto è la scommessa di atleti per vincere denaro, un altro è che un dirigente si adopera per truccare una partita.
Io la vedo così. Se poi c’è di mezzo la criminalità organizzata….chiudiamo il calcio. La responsabilità oggettiva va rivista, si deve applicare quando c’è un effettivo vantaggio per una Società e non per un singolo calciatore.
Se l’accordo per far soldi è bilaterale non ha senso penalizzare una squadra.
Faccio un esempio se due calciatori di squadre diverse si accordano per un over non vuol dire che debba per forza vincere una squadra e quindi avere un vantaggio. Concludendo, se già nella vita extracalcistica le punizioni ai colpevoli sono blande, volete che nel calcio si possa fare meglio?  Se si propone “Chi scommette deve essere radiato dallo sport professionistico” tutti a dire che siamo in una dittatura. I problemi si possono risolvere in tutti i campi, il problema vero è che non si vogliono risolvere.Sempre Forza Toro.

 

Fabrizio Duranti

 
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