FEDERALISMO VENETO

Leòn “censurato” a scuola


Ragazzi dell’Mgp appendono la bandiera del Veneto in classe e gli insegnanti gliela fanno togliere. Il copione si è ripetuto all’Istituto tecnico Alessandro Rossi di Vicenza, dove una docente ha accusato la classe di fare politica. Il consigliere regionale della Lega Nord Roberto Ciambetti ha preso le difese dei militanti del Movimento giovani padani e presentato una interrogazione. «Sarà anche un gesto provocatorio, ma la loro non è propaganda politica, bensì semplice libera espressione dell’orgoglio veneto - afferma Ciambetti -. Con quel gesto, i ragazzi volevano ricordare la storia del Veneto e l’importanza di quel simbolo. Difendere le proprie radici non può essere punito». Ciambetti ricorda che il Leone di San Marco «rappresenta la regione - e come tale c’è l’obbligo di legge di esporlo fuori dalle scuole al pari della bandiera italiana ed europea - oltre che la storia millenaria della Repubblica di Venezia, che è sempre stata aperta al dialogo. Qualcuno - aggiunge l’esponente berico del Carroccio - confonde l’orgoglio di appartenenza a questa terra con la propaganda politica: nulla di più sbagliato. Quella bandiera andrebbe portata a testa alta e nessuno può chiedere di ammainarla o nasconderla». Ciambetti difende quindi i ragazzi richiamati dai loro professori: «L’esposizione della bandiera veneta in aula non è illegale. Magari ci fossero sempre più manifestazioni della identità veneta, soprattutto da parte dei giovani. Gli studenti dell’Istituto Rossi hanno semplicemente dimostrato di conoscere la loro storia e la loro cultura. Bacchettarli per questo sarebbe sbagliato, oltre che offensivo per l’intera cittadinanza veneta». Nell’interrogazione il consigliere chiede alla Giunta regionale quali iniziative intende intraprendere affinché nelle scuole della regione venga esposta la bandiera veneta, oltre che per valorizzare e tutelare «la nostra bandiera regionale, la nostra storia, la nostra cultura, simboli di una nazione antica e di un popolo che fecero del dialogo e del confronto con le altre etnie, culture e religioni un modus vivendi emblematico».