Amore e Psiche

da ''UNA DISPERATA VITALITA' ''di Pier Paolo PASOLINI


Coloro che non ci appartengono più!Trascinati da un nuovo soffio della storiaad altre vite, con le loro innocenti gioventù!Ricordo che fu... per un amoreche m'invadeva gli occhi castani e gli onesti calzoni,la casa e la campagna, il sole del mattino e il soledella sera... nei sabati buonidel Friuli, nelle ... Domeniche... Ah! non possoneanche pronunciare questa parola delle passionivergini, della mia morte [vista in un fossosecco formicolante di primule,tra filari tramortiti dall'oro, a ridossodi casolari scuri contro un azzurro sublime].Ricordo che in quell'amore mostruosogiungevo a gridare di doloreper le domeniche quando dovrà splendere''sopra i figli dei figli, il sole!''Piangevo nel lettuccio di Casarsa,nella camera che sapeva di orina e bucatoin quelle domeniche che splendevano a morte...Lacrime incredibili! Non soloper quello che perdevo, in quel momentodi struggente immobilità dello splendore,ma per quello che avrei perso! Quandonuove gioventù - che non potevo neanche pensare,così uguali a quelle che ora si vestivanodi calzettoni bianchi e di giubbetti inglesi,col fiore all'occhiello - o di stoffescure, per nozze, trattate con figliale gentilezza,- avrebbero popolato la Casarsa delle vite future,immutata, coi suoi sassi, e il suo soleche la copriva di moribonda acqua d'oro...Per un impeto epilettico di doloreomicida, protestavocome un condannato all'ergastolo, chiudendomiin camera,senza che del resto nessuno lo sapesse,a urlare, con la boccatappata dalle coperte anneriteper le bruciature del ferro da stiro,le care coperte di famiglia,su cui covavo i fiori della mia gioventù.[...]                          PIER PAOLO PASOLINI