FILASTROCCANDO

street boulder


Si chiama street boulder e consiste nel praticare l’arrampicata sulle facciate di palazzi, sui lampioni, sui monumenti, sui ponti, su qualsiasi struttura urbana sia “arrampicabile”. Le difficoltà sono sicuramente diverse: se i climber di città non devono temere le altezze raggiunte (difficile superare i 5 metri) non è opportuno trascurare insidie quali vetri rotti, macchie di olio, uncini acuminati, antenne e via discorrendo.
Lo street boulder è anche una filosofia; nata come una diretta reazione alla soffocante urbanizzazione, dalla necessità di spazio e dal desiderio di coloro che hanno scelto di vivere la città anche in verticale. Per uno sboccher – questo il nome in gergo di chi pratica lo street-boulder-, le metropoli si trasformano in fantastici terreni d’avventura, in blocchi (altro termine gergale) da conquistare e con i quali confrontare le proprie abilità sia fisiche che mentali.
sarebbe bello provarci almeno una volta, magari scalare un palazzo di due piani.