Si chiama street boulder e consiste nel praticare l’arrampicata sulle facciate di palazzi, sui lampioni, sui monumenti, sui ponti, su qualsiasi struttura urbana sia “arrampicabile”. Le difficoltà sono sicuramente diverse: se i climber di città non devono temere le altezze raggiunte (difficile superare i 5 metri) non è opportuno trascurare insidie quali vetri rotti, macchie di olio, uncini acuminati, antenne e via discorrendo.
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Lo street boulder è anche una filosofia; nata come una diretta reazione alla soffocante urbanizzazione, dalla necessità di spazio e dal desiderio di coloro che hanno scelto di vivere la città anche in verticale. Per uno sboccher – questo il nome in gergo di chi pratica lo street-boulder-, le metropoli si trasformano in fantastici terreni d’avventura, in blocchi (altro termine gergale) da conquistare e con i quali confrontare le proprie abilità sia fisiche che mentali.
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sarebbe bello provarci almeno una volta, magari scalare un palazzo di due piani.
Inviato da: manga9598
il 30/07/2008 alle 09:54
Inviato da: il.lato.oscurissimo
il 20/05/2008 alle 20:36
Inviato da: xavantes
il 01/02/2008 alle 21:17
Inviato da: manga9598
il 31/12/2007 alle 20:57
Inviato da: manga9598
il 27/11/2007 alle 23:03