FIORE DI LOTO

LE MIE NONNE


In questo periodo si parla molto delle donne, delle loro lotte, fermo restando che non sono mai stata una femminista, ma questo è il mio mondo ed allora voglio parlare di donne, di alcune donne che sono state madri, mogli e lavoratrici, donne che hanno  realizzato i loro sogni, i loro progetti di vita,  queste donne erano le mie nonne.Donne vissute nel 1900, donne che ne hanno viste tante, dal fascismo alla guerra, dalla ricostruzione al boom economico. Entrambi erano donne che lavoravano,   La mia nonna materna svolgeva come si dice un lavoro prettamente femminile, faceva la maglierista, aveva delle ragazze che la aiutavano nel lavoro di maglieria, ma la sua attività era in casa , e come qualcuno potrebbe dire, consono per una donna.Ho dei bei ricordi di lei , era una donna molto precisa e ordinata, sempre bei vestiti,  i capelli sempre a posto, cucinava poi in modo sublime, ancora oggi ricordo i profumi delle sue minestre di legumi e cereali, dei suoi sughi e della sua squisitissima torta di mele. Io  passando molto tempo con lei nella sua casa, poichè mia mamma aveva a combattere con i miei fratelli piu piccoli,assaporavo tutto di lei, la ammiravo quando si vestiva, quando cucinava , da lei mi sentivo protetta e coccolata, la sua casa poi era un ambiente veramente speciale per me, correre, saltare per quei corridoi, sentire i profumi di spezie che provenivano dalle credenze  piene di conserve e marmellate fatte in casa, il  profumo di lavanda dei suoi armadi, dei suoi cassetti, senzazioni ed emozioni che mi porterò sempre dietro.La nonna paterna invece la frequentavo meno, ma non per questo l'ho  amata meno, lei aveva un'attività commerciale, normalmente era il pranzo della domenica,  una dolce e piacevole consuetudine, per stare insieme , la sua cucina poi  era super, specialmente per una bambina, era una maestra nel friggere, costolette d’abbacchio fritte, ricotta fritta, mele fritte, sapori e profumi che non si possono dimenticare tanto facilmente.Io la ricordo che non era più giovane, i capelli sempre raccolti come si usava anticamente, abiti larghi e lunghi che coprivano un fisico longilineo e delle gambe slanciate e ben fatte, ed  una carnagione del viso, rosa e liscia, rughe, no grazie, era di una bellezza nonostante la sua età a dir poco sconvolgente.Da giovane dicevano che era una tra le più  belle ragazze del paese, era nata alla fine del 1800, era rimasta presto orfana e non ancora ventenne si era sposata, contemporaneamente aveva aperto una attività commerciale che conduceva da sola, poiché mio nonno era impiegato alle ferrovie dello stato. Dopo  un anno dal matrimonio arrivava il primo figlio, che purtroppo a soli 18 mesi moriva a causa di una delle tante influenze che una volta seminavano morte, ed eccola poco più che una ragazzina a fare i conti con la più grande  tragedia della vita per una donna, la morte di un figlio, tutto il mondo gli stava crollando addosso, si sentiva spenta senza più voglia di vivere, si era proprio cosi che ci raccontava, fino a quella notte quando nel sonno:Vide un girotondo di angeli con i capelli biondi, all’improvviso i ,  un angioletto  voltandosi verso di lei la salutò e le lanciò  un bacio con la sua manina, ma quell'angioletto con il suo caschetto di capelli biondi  era il suo bambino, il suo bambino precocemente volato in cielo, questo episodio le fece comprendere che doveva continuare, continuare a vivere, a lottare ,si lottare poiché la vita le avrebbe  riservato si tante gioie, ma anche tante battaglie da affrontare.Così arrivarono gli altri figli uno dietro l'altro, e lei? E lei correva, correva tra  casa, figli e negozio, sempre in movimento poi arrivò il fascismo e mio nonno, non per essere iscritto a partiti, ma solo per essersi rifiutato di iscriversi al fascio perse il lavoro, "non importa, il buon Dio ci ha fatto liberi, non accettare compromessi e vieni ad aiutarmi in negozio" replicò mia nonna al nonno, e così fu,  Il tempo passava i figli crescevano, ed eccola sempre in prima linea , la scuola le rimandava i figli a casa, poichè lei si rifiutava di fare indossare loro la divisa  fascista e lei che faceva, li rimandava a scuola senza divisa,  con il grembiule e sempre con la stessa determinazione e fermezza. Al negozio passava qualche prepotente al potere di allora a riscuotere qualcosa, e lei con il suo coraggio lo cacciava, la beneficenza affermava la faccio a chi dico io, non riempio la pancia ai prepotenti e violenti, e cosi era, lei era dura e forte con i prepotenti di quell'epoca e generosa con i deboli, con i poveri.Quanti dispetti e danni al negozio durante la notte, dovette subire, ma niente  poteva sconvolgerla più di tantoi. Arrivò un altro figlio che però, prima di compiere un anno di vita se ne volò in cielo , altro dolore che la segnò profondamente per sempre, ma che non la fermò, continuò a lavorare a combattere per i figli ai quali lasciò a tutti una casa dove vivere con le rispettive famiglie. Sebbene anziana stette vicino al  marito malato con mille attenzione e cure, rifiutando spesso l'aiuto dei figli, ed all'età di 86 anni moriva all'improvviso sola , perchè era cosi che voleva vivere, libera, libera come era vissuta, nella sua casa vi era un frigorifero ed una lavatrice che i figli le avevano regalato, ma mai messi in funzione poichè erano delle diavolerie della modernità diceva.Cara nonna, il 900 ci ha portato si diavolerie  ma ci ha portato anche delle donne straordinarie come te, grazie nonna perchè ci sei stata, grazie perchè hai lottato come una guerriera, senza aver messo mai un rossetto, senza mai esserti truccata o fatto una piega ai capelli, ti scandalizzavi quando il nonno tuo marito in pubblico tentava di abbracciarti o baciarti, dicevi che scambiarsi effusioni in pubblico non era dignitoso, eri all'antica ma quanta modernità nel tuo essere pienamente e sinceramente "donna". TI VOGLIO BENE PAPA'Post n°91 pubblicato il 23 Novembre 2009 da soleluna14