FIORE DI LOTO

"Fermate la guerra e costruite la pace”


 Voglio esimermi da commenti o giudizi sul conflitto arabo-israeliano, non voglio accusare nessuno, poiché accusando o gli uni o gli altri non si arriverà mai ad una pace.Le nostri menti forse ci suggeriscono giudizi ma noi lasciamoci trasportare dal cuore, , noi cristiani vogliamo la pace nella terra di Gesù, vogliamo la pace per i bambini palestinesi come per quelli ebrei, e preghiamo il Padre affinché nella terra ventre materno delle tre religioni si arrivi finalmente ad una pace. M.PatriziaPadre Faysal Hejazen, Direttore Generale della scuole del Patriarcato Latino di Gerusalemme in Palestina, lancia un appello per il bene dei bambini che soffrono in questo tempo di conflitto in Terra Santa. Egli invita i politici israeliani a lavorare per la pace per salvare i loro bambini ed i bambini palestinesi.GAZA – “Per il bene dei nostri bambini : fermate la guerra e costruite la pace” In questi momenti molto difficili in Medio Oriente, in generale e in Palestina, in particolare, soffriamo con i nostri bambini di Gaza ed i loro genitori che vengono privati della libertà, della sicurezza e della dignità. Non dormono a causa dei bombardamenti continui sopra le loro case, i loro quartieri e le istituzioni. Da anni chiedono la loro libertà ed il rispetto della loro dignità, della loro sicurezza. Sono assetati di un futuro migliore e di una vita calma e gioiosa. Sento le grida di questi bambini “Vogliamo vivere la nostra infanzia. Liberateci, salvateci. Vogliamo giocare, studiare e vivere”.Contemporaneamente la paura è entrata nei cuori dei bambini israeliani. Anche essi sono privati del sonno a causa delle sirene d’allarme che annunciano i missili che rischiano di cadere sulle loro case ed i loro quartieri. Anche essi gridano ai loro dirigenti con i bambini di Gaza: “Liberateci dal vostro odio, dalla vostra rabbia, dalla vostra guerra e dalla vostra occupazione. Dateci la nostra libertà di divertirci, di studiare e di vivere”.Supplichiamo il governo israeliano, gente di forza e di potere di mettere immediatamente fine alla violenza per compassione dei loro bambini, dei bambini di Gaza e Palestina. La guerra è distruzione dell’uomo prima di essere distruzione delle pietre e degli alberi. La guerra è distruzione del futuro dell’uomo, del futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti. A nome di questi bambini che aspirano ad un futuro migliore, supplichiamo e ripetiamo “Fermate la guerra e costruite la pace”.Costruire la pace è la missione ed il lavoro di tutta la società. E’ la missione di tutti noi. Per questo dobbiamo ricordarci che gli edifici destinati all’insegnamento, come scuole e università, sono il primo luogo dove i bambini e i giovani crescono, in Palestina come in Israele, apprendendo la cultura della pace e non della guerra. Lanciamo dunque un appello a tutte le coscienze nel mondo e facciamo appello a tutti gli educatori ed insegnanti:- affinché lavorino alla realizzazione del rispetto della dignità della persona;- affinché riconoscano i valori ed i diritti dei bambini in particolare;- affinché educhino i bambini alla pace e alla giustizia difendendo i loro diritti e riconoscendo i diritti degli altri.Papa Benedetto XVI nel suo Messaggio per la Giornata mondiale della Pace, il 1 gennaio 2012 dice:“Vorrei rivolgermi anche ai responsabili delle istituzioni che hanno compiti educativi: veglino con grande senso di responsabilità affinché la dignità di ogni persona sia rispettata e valorizzata in ogni circostanza. Abbiano cura che ogni giovane possa scoprire la propria vocazione, accompagnandolo nel far fruttificare i doni che il Signore gli ha accordato. Assicurino alle famiglie che i loro figli possano avere un cammino formativo non in contrasto con la loro coscienza e i loro principi religiosi”.“Chi non possiede una cosa non può donarla”. Ciò che è richiesto agli educatori e agli insegnanti è di adottare la cultura della pace e di viverla con convinzione. Che essi stessi lavorino al fine di creare una cultura di pace e di giustizia che rispetta i bambini e i giovani. Che li aiutino a scoprire in modo positivo la loro vocazione nella vita, il loro diritto di vivere una vita migliore e degna e che li aiutino a creare un avvenire che annuncia il bene. Come chiede il Papa nello stesso Messaggio: “Ogni ambiente educativo possa essere luogo di apertura al trascendente e agli altri; luogo di dialogo, di coesione e di ascolto, in cui il giovane si senta valorizzato nelle proprie potenzialità e ricchezze interiori, e impari ad apprezzare i fratelli. Possa insegnare a gustare la gioia che scaturisce dal vivere giorno per giorno la carità e la compassione verso il prossimo e dal partecipare attivamente alla costruzione di una società più umana e fraterna”.In quanto Direttore Generale delle scuole del Patriarcato Latino di Gerusalemme in Palestina, lancio un appello a nome di tutti i bambini: che la dignità dell’uomo sia rispettata nelle nostre scuole e nelle nostre istituzioni educative. Domando a tutti i nostri allievi, agli insegnanti, ai direttori e a tutto il personale delle nostre scuole di essere solidali con la Palestina domandando di fermare la guerra al fine di realizzare la giustizia e la pace, affinché ogni bambino in Terra Santa possa godere dei suoi legittimi diritti e della libertà d’espressione affermando:“No alla morte, sì alla vita.Fermate la guerra e costruite la pace
Parte tratta dalla Rivista del Patriarcato Latino di Gerusalemme