L'ANIMASORGENTE

DIVENIRE IL SENTIERO


La Saggezza Antica ci presenta una verità profonda e sorprendente: Che il ricercatore deve diventare il sentiero stesso. Egli entra nella luce e diventa luce agendo poi come una lampada in un luogo oscuro, portando illuminazione ad altri e illuminando il loro cammino. Il mezzo per giungere a questo è il punto di luce che si trova in ogni atomo del nostro corpo. Per gran parte della Via, questa luce è essenzialmente quella della materia.
Gradualmente, quando cominciamo a imparare dall’esperienza e a riconoscere il senso degli eventi e delle forme – in altre parole a vedere il mondo esterno come un semplice riflesso di uno stato di coscienza interiore – la luce della materia si trasforma in luce della sostanza. Il mondo esterno della forma assume gradualmente un significato simbolico che risveglia la facoltà astratta della mente.
 Cominciamo a vedere ogni cosa del piano esteriore della vita come essenzialmente simbolica, rappresentativa di una condizione interiore. Ed è da questa sostanza – la totalità delle successive vite di esperienza, lotta, fallimenti e crescita – dalla quale il discepolo trae ciò che occorre per costruire il proprio ponte arcobaleno, l’antahkarana, il sentiero nella coscienza. Ogni individuo vive, respira come un frammento del Tutto, non importa quanto sia cieco a questo fatto.
 Ciò significa che infine, non ha senso volgersi soltanto a fonti esteriori per ottenere la nostra autorità spirituale, poiché questo presume che si sia separati da quelle fonti. La richiesta di diventare il Sentiero significa che dobbiamo volgerci alle risorse interiori, confidare nella luce dell’anima per tracciare il nostro tragitto e avere fiducia che la luce non mancherà.