L'ANIMASORGENTE

SACRIFICIO E SERVIZIO


Il sacrificio è inteso in molti modi tutti veri nel proprio contesto,  credo tuttavia che il vero atto di sacrificio  si attui  solamente quando nel compierlo si viene letteralmente invasi dalla gioia. Il sacrificio diviene fonte di frustrazione solamente quando è operato senza il desiderio di donare.
La personalità che trova nel servizio una componente scomoda tale da imporgli un qualche cosa che non gli porti gioia è in effetti quella parte di noi stessi che deve essere dominata. In effetti nel servire ogni uomo impara a sottomettere la propria indole inferiore affinché diventi strumento del proprio io interiore, ed in questo atto gradualmente impara a spersonalizzare ogni atto.Ma esiste un sacrificio che ne prevede uno ancor più grande che è appunto quello offerto dal Maestro nei confronti dei suoi discepoli. Il sacrificio per il Maestro e quello di rimanere nel mondo per operare la redenzione dei propri simili. La gioia di donare va oltre la gioia della riunificazione con il tutto.In tal modo si colloca il servizio, che è l’espressione del sacrificio che l’anima stessa opera nel piano causale in cui è parte della coscienza del logos planetario. La legge vuole che per avanzare l’uomo dopo aver trovato la luce in se stesso debba volgergli le spalle e tendere la mano ai propri fratelli. Così facendo nel tempo imparerà a riconoscere se stesso in ogni cosa e in questo troverà la coscienza universale.