Quando ti succede un fatto del genere, e sopravvivi, è come se fossi morto e rinato un'altra volta.
Per certi aspetti sei un'altra persona, sei...nuovo (anche se parecchio "stropicciato").
Sei stato resettato; puoi solo ripartire. Sarà maledettamente difficile ma non è affatto detto che, nel complesso, sia peggio di prima.
Le prospettive improvvisamente cambiano, il tuo corpo non è più lo stesso e devi riscoprirlo, ma riscoprirari anche nuovi parti di te, forse insospettate.
Scoprirai nuova forza, nuove idee, una presenza più forte del tuo vero Essere. E (ti auguro) scoprirai piano piano che noi non siamo la nostra immagine fisica e neppure la nostra mente e neanche (udite, udite) i nostri sentimenti. Siamo ben di più.
Il dolore c'è, è forte, lo osservi ma tu non sei il dolore.
La depressione e lo scoramento prima o poi faranno capolino: sono bastardi, li osservi ma tu non sei la depressione.
I medici, le terapie, le riabilitazioni, gli amici, i tuoi cari: li osservi, ma non sei loro.
Prima o poi ti guarderai allo spacchio ma, indipendentemente da quel che vedrai, tu non sei quello: sei di più.
Diventerai sempre più un "intronauta"; continuerai a viaggiare, con viaggi forse ancora più completi ed esaltanti.
Forse cambierà anche la capacità di dare e ricevere amore, facilmente in meglio.
Cominci un nuovo cammino, ma questa volta con la consapevolezza dell'adulto.
Un giorno, ci scommetto, ti soprenderai e ridere, magari da solo, e farai un lungo sospiro. E scoprirai di avere ancora voglia di andare avanti. Certo per i tuoi figli, per tua moglie, per i tuoi cari: ma soprattutto per te stesso, perchè non è finita e c'è ancora molto da fare...
E perchè avrai scoperto di essere molto di più di quel che pensavi un tempo.
Ciao, Roberto.
Armando G.