FRANCO's He(art)

l'ottavo giorno


….e VENNE L’OTTAVO GIORNOQuello dei “diversamente in-felici”Quello delle anime fallate che cercano di ricucire i loro vuotiProvando a non precipitarci dentro…a volte scivolando e rimanendo appesi ad un pensieroDi chi ogni tanto cade nel solco…e il disco si incanta e ti ripete così: “per-te-no”“per-te-no”“per-te-no”E venne l’ottavo giorno quello in cui il dolore che prima ti ha marcito si asciuga,si cristallizza, si solidifica e tutto riluce di luci diverse, di diversi colori.E vedi il mare per quello che è, il cielo per quello che è, la gente per quella che è, una ad una, senza che si frappongano filtri tra te e il cuore, tra te e il fuori. Riesci a respirare puro, ché il dolore è così solidificato che non si mischia più a niente, sta lì, compresso in un angolo del tuo stomaco come un sasso, ma almeno non diventa liquido che intorbida le emozioni, nè nebbia che si infiltra nell’anima provocando distorte visioni.E l’ottavo giorno ti senti sconquassato come uno sfebbrato, ma almeno pulito…asciugato.E da sfebbrato ti affacci fuori e senti in viso quanto è bella l’aria fredda e pulita, quanto è bello il cielo di azzurro tagliente negli occhi, quanto imprendibili sono le nuvole (ma ora non desideri più prenderle, le ammiri), quanto incomprensibili sono i momenti che si avvicendano nel mondo (ma non vuoi più comprenderli, li accetti, stanco di doverli metabolizzare per paura, libero di non farti “influenzare”).Cose che gli altri credono di vedere, ma vedono “solo”.E venne l’ottavo giorno in cui saremo “diversamente felici”….….non più, ma meglio felici di tutti altri Voi