FRATTAGLIE

Elucubrazione automobilistica


L'altra sera una persona a me molto cara mi ha scritto che si sente come uno scacchista che sta giocando una partita contro se stesso e che, non volendo perdere né da una parte né dall'altra, si trova in una situazione di stallo. Se giurassi di aver capito esattamente cosa intendesse direi una bugia, ma forse è più o meno come quando mio fratello giocava da solo a RisiKo. Non perdi mai, vinci sempre, perdi quando vuoi? Vinci quando vuoi? Mah...Comunque questa sera in macchina, fumando quelle tossiche sigarette che mi hanno intasato i bronchi, certo più rapidamente di quanto avessi impiegato a ripulirli almeno un pochino, mi sono posta delle domande. O meglio, mi sono domandata a che tipo di gioco vorrei giocare io. Mi sono immaginata ad un tavolo da poker. Stante che non sono mai stata capace di bluffare, so per lo meno riconoscere quando ho delle buone carte. Se mi trovassi in una mano con cinque carte che mi parlassero bene, pur non sapendo esattamente che ci potrebbe essere dall'altra parte, che farei? Andrei a vedere, ovvio. Il rischio? Perdere, che scoperta. Ma non è meglio perdere a carte scoperte che rimanere con il rimpianto di non avere neppure voluto guardare cosa il fato aveva messo sul tavolo?OK. Andrò a ripassare il lavoro per domani. Forse sono un po' stanca del viaggio oppure la nicotina, stufa dei bronchi, sta attaccando i neuroni.