FRATTAGLIE

Elucubrazione sulle etichette


Allora…non vorrei essere polemica, ma il mio lavoro non è scrivere nel blog, è un altro, e, tra le varie attività che svolgo, c’è anche quella di redigere le etichette dei prodotti alimentari.Ma sapete cosa voglia dire scrivere qualche cosa che, per intero, nessuno leggerà mai, o che magari leggerà ma non capirà? Si prova una forma di totale impotenza, lo giuro. Io me lo immagino tutti quelli che mi hanno mandata a quel paese (tanto per usare eufemismi da bon ton) sostenendo di aver provato a leggerle ma di averle trovate  incomprensibili! E’ umiliante. Ore ed ore a cercare di essere il più chiara possibile, e alla fine, non si capisce nulla. Tutte quelle “E” seguite da numeri che sembrano il delirio di un grafomane isterico e quei paroloni…acidificanti, e passi, edulcoranti, ormai sanno tutti che sono…ma antiagglomeranti? Emulsionanti? Esaltatori di sapidità? Gelificanti? Stabilizzanti? Ci sono persino i coadiuvanti tecnologici, accidenti a loro. E le percentuali? Avete mai fatto caso alle percentuali? No? Un vero incubo! Nocciole (3,5 %)…sembra una sciocchezza. Ma io ci ho messo due giorni per calcolare quante cavolo di nocciole ci stavano in quell’intruglio. E all’ordine ponderale decrescente? Che è sta’ roba? Beh…sarebbe semplice. Per la legislazione italiana gli ingredienti in etichetta devono essere scritti da quello presente in quantità maggiore a quello in quantità minore. Quindi, se leggo sull’etichetta di un Wurstel “ingredienti: acqua, carne di suino …ecc, ecc” un piccolo dubbio mi viene, e se poi, per sbaglio, provo a cuocere il piccolo mostriciattolo nel forno a microonde, ove l’acqua evapora più velocemente della luce, ho anche la triste conferma e mi ritrovo con un minuscolo oggetto grinzoso e rinsecchito che richiama vagamente il sesso post coito di un ottuagenario.Già mi sento piuttosto inutile ed impotente, per cui, vi prego, fatemi questo grande favore: sforzatevi di leggerle bene queste cavolo di etichette, fatelo per me che le scrivo con amore per cercare di dirvi “questo va bene…” oppure: “lascia perdere vah, che è meglio…”. E se proprio volete mangiare la yogurt alla frutta senza fare la fatica di aggiungerla voi a parte, controllate almeno che la frutta ci sia davvero e lasciate perdere quelli che contengono aromi e coloranti, che io di vacche che producono latte con l’E124 mica ne ho ancora conosciute!