FRATTAGLIE

Elucubrazione sulla dimenticanza


Si era sentita bella ed aveva avuto grandi sogni di gloria. In attesa di chi l’avrebbe prescelta, si era immaginata di entrare a far parte di qualche colorata festa, protagonista di sensazioni e colori. Quando, finalmente,  erano andati a prenderla, aveva avuto la conferma a ciò che pensava: era bella, giovane, soda, dall’aria sana ed irresistibile con quella sua carnagione abbronzata e tra tante sue simili non poteva esserci competizione.Il viaggio fu scomodo, a dire il vero, sballottata in quello strano mezzo di trasporto pieno di tipi particolari, ma all’arrivo fu posta in una bella stanzetta climatizzata, un po’ freschina per lei, forse,  ma si sa, il freddo conserva bene, e non si preoccupò molto, tenendo particolarmente alla sua immagine. Trepidante pensava…oggi sarà il mio giorno. Buio nella stanza, ogni tanto una piccola luce faceva capolino e vicino a lei passavano strani e variopinti personaggi di ogni tipo, nessuno però che sembrasse particolarmente attento o interessato alla sua presenza. Un giorno dopo l’altro, una luce dopo l’altra, si sentiva sfiorire. La sua bella carnagione cominciava a perdere la lucentezza di un tempo, sembrava sbiadirsi, ma, cosa assai più grave, la sua pelle un tempo idratata e setosa stava diventando secca e raggrinzita. Ancora una lucina…si specchiò nella parete e, terrorizzata, non si riconobbe…una rada peluria bianca stava spuntando su di lei. Seppe allora che la sua essenza vitale era finita, con tutte le ricchezze che, da giovane aveva portato con sé.Oggi ho dato una degna sepoltura a quella povera carota dimenticata nel mio frigorifero.