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..utopiche elucubrazioni di una mente istintiva

 

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« Elucubrazione sul mio oggiElucubrazione sulla donna »

Elucubrazione su un sogno mai nato

Post n°88 pubblicato il 03 Marzo 2008 da allievadelgabbiano
 

Chiara era una donna, una quarantenne, come tante altre. Un matrimonio fallito alle spalle, un percorso di recupero del proprio equilibrio interiore, nuovi incontri. Un bocciolo di storia, all’orizzonte, che non riusciva a fiorire, nonostante il suo desiderio. Un uomo, Francesco, con tante meravigliose caratteristiche ma con troppi problemi irrisolti ed una vita che non sembrava lasciare sufficiente spazio per lei. Chiara, tantissimi anni prima, aveva avuto dei sogni, quelli che sono forse i desideri istintivi e comuni ad ogni donna: una famiglia e dei figli, da crescere con quel fiducioso amore per la vita che era stato donato a lei dai suoi genitori. Poi tutto si era dissolto, come una bolla di sapone. Non si era mai sentita vittima, ma semplicemente aveva cercato di creare nuovi progetti, dedicandosi alle cose che le permettevano di realizzarsi maggiormente, come donna, ma soprattutto come persona, e viveva in un periodo di grande soddisfazione e serenità. Quel fine settimana avevano discusso un’altra volta, lei  e Francesco e la decisione comune era stata quella di lasciare a lui lo spazio per risolvere i suoi problemi. Chiara voleva rispettare le sue esigenze, anche se soffriva molto più della lontananza interiore che di quella fisica, restando tuttavia convinta che per far crescere un affetto fosse necessario prendersi per mano e provare a camminare insieme. Forse non era il momento o, ancora più semplicemente, non c’era in lui lo stesso istintivo desiderio di condivisione che provava lei. Con sorpresa si accorse che il calendario sulla sua scrivania segnava un ritardo di due giorni sulla data prevista  per l’arrivo del ciclo mestruale, un evento che da una vita accadeva con la stessa perfetta sincronia, segnando il suo essere donna. Due giorni, dai, non sono nulla…ma i giorni divennero tre, poi quattro, infine cinque. Cavolo! Il suo cervello cominciò ad elaborare i dati in proprio possesso: a Francesco non avrebbe certo confidato questa cosa in quel momento, non voleva creargli inutili stati di ansia da aggiungere ai molti che già aveva e tanto meno voleva che le sue paure  potessero avvicinarlo a lei, orgoglio, forse, ma Chiara desiderava che lui trovasse il modo di starle vicino per desiderio e con allegra spensieratezza, e non per preoccupazione o senso di responsabilità. Si sentiva confusa… un lavoro autonomo che non le avrebbe permesso facilità di gestione e movimento, una condizione economica normalissima ma che, certo, non poteva fornire alcuna garanzia di sicurezza per il futuro. Non provò paura, nel disordine della sua mente e nella grande preoccupazione si sentiva comunque serena; la sua famiglia, in qualunque modo, sarebbe stata presente, le tragedie nella vita sono altre e se fosse successo, se fosse rimasta incinta, avrebbe pensato che, tutto sommato, la vita le aveva donato in un momento assolutamente inaspettato quel sogno che, ormai, aveva accantonato. Al resto avrebbe pensato dopo…le tornò alla mente una frase letta tanti anni prima e che si ripeteva sempre nei momenti di difficoltà: “quando arriveremo al ponte lo attraverseremo”…già inutile spreco di risorse guardare troppo in là…un passo alla volta, in funzione di quello che succede. Era trascorso un altro giorno. Quella sera era lontana da casa. Decise di passare in farmacia, comperare un test di gravidanza, cercare un bel posticino dove mangiare qualche cosa di buono accompagnandolo con un bicchiere di vino e poi tornare in albergo e togliersi da quel dubbio che diventava, di ora in ora, sempre più prepotente, facendo proprio ogni angolo della sua mente. Lo fece e, quando sul display apparve la scritta “non incinta”, si sentì sollevata e riuscì finalmente a sorridere. Ma fu felice che il destino non le avesse posto davanti due buste tra le quali scegliere il risultato del test: avrebbe attinto da quella che le permetteva di continuare la sua vita così come se l’era ricostruita, ma le sarebbe rimasto vivo il rimpianto di un sogno mai nato.

 
Rispondi al commento:
falco58dgl
falco58dgl il 05/03/08 alle 13:06 via WEB
Vienimi a trovare, Allieva. ho una buona notizia da dare. W.
 
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