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LA GRANDE BELLEZZA


Ieri 4 Marzo 2014, in prima visione su Canale 5, è andato in onda l'oramai celeberrimo film di Paolo SORRENTINO: LA GRANDE BELLEZZA. Oscar per la sezione miglior film straniero, ha ricevuto plausi e premi di ogni tipo. Bene per l'Italia e per il suo movimento "cinema" perennemente in crisi, bene per il concretizzarsi di investimenti pubblici e privati in un obiettivo di qualità, bene naturalmente per l'esito finale di un progetto.Sono rimasto impressionato dalla cura per l'inquadratura e per la qualità della fotografia. L'utilizzo "moderno" della macchina da ripresa, il movimento e l'alternarsi delle inquadrature, raccontano di un grande lavoro di studio e programmazione.La "Dolce vita" parte seconda, racconta della decadenza di una media borghesia che si salda con una bassa nobiltà, di una mondanità ostentata. La Roma dei "salotti" che si riunisce per parlare del futile, perchè altrimenti sarebbero solo i lamenti ad essere uditi e trattati. Una comunità di sconfitti, di perdenti, che vivono la notte dimentichi di un lavoro che non esiste o che non serve. Che lavoro fai ? Io....... sono ricca, replica non rispondendo la signora. Da un inizio con il botto (cannone del Gianicolo) si passa ad inquadrature lente, inquietanti ed ammalianti, e per contrasto (una delle caratteristiche della pellicola) per essere sparati all'interno di una festa scatenata con tanto di Serena GRANDI che esce (tristemente...) da una torta. Il racconto ruota intorno alla figura del personaggio di Tony SERVILLO, uno scrittore (autore di un solo libro in gioventù) e giornalista ed il suo interagire con tanti personaggi e con due in particolare, interpretati magistralmente da Carlo Verdone ed una fantastica Sabrina Ferrilli. Quale sia la "Grande Bellezza", non è noto ed è soggetto ad interpretazioni personali. L'ambientazione in una suggestiva Roma notturna, è di grande impatto, come la vista del Colosseo dalla terrazza delle feste di gruppo, le inquadrature dei luoghi noti della città eterna: Tutto ciò potrebbe corrispondere al concetto estetico di "Grande Bellezza". Solo una confessione finale del personaggio principale indirizza verso una interpretazione più alta. Non ho più scritto libri, perchè stavo cercando la "Grande Bellezza" intesa come ispirazione o forse come elevazione dello spirito, come fede trascendente, come la scoperta che lascia a bocca aperta il bimbo. La ricerca del "senso" della vita o della felicità o la risposta alla domanda: Perchè ?