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L'OCCASIONE


La scomparsa di un "maestro" della narrazione, nello scenario della nostra epoca povera di scrittori di valore, invita alla riflessioneIn morte di Andrea Camilleri: avrei potuto titolare in questo modo. Ragionando ho ritenuto più importante raccontare delle "confessioni" dell'artista emerse durante le interviste che lo riguardavano. Assunto alla RAI in giovane età, in seguito ad una raccomandazione che non poteva che essere accolta, in un momento storico nel quale le assunzioni erano "bloccate", fu quasi nascosto per un certo periodo, fino a quando in dirigenza RAI, si resero conto delle eccezionali potenzialità del giovane autore e sceneggiatore. Erano gli albori dell'Ente di Stato e servivano idee e menti creative. Il giovane Camilleri, contribuì in qualità di autore, alla realizzazione degli sceneggiati su MAIGRET, l'investigatore francese impersonato da Gino CERVI. Ciò che mi ha sorpreso è stata la difficoltà iniziale incontrata dallo "scrittore Camilleri" prima di ottenere attenzione dagli Editori. Prima che venisse pubblicato un suo romanzo, trascorsero ben undici anni di insuccessi e di mancata considerazione. Questo capitò a Camilleri, non a uno qualsiasi come potrei essere io, ad una professionista stimato e conosciuto nell'ambienti che contano. Ho assistito con piacere ad una delle sue ultime esibizioni pubbliche, declamare "a braccio"! Uomo di immensa cultura e presenza scenica, annunciò la prossima (al tempo...) pubblicazione di quel suo primo romanzo che nessuno volle pubblicare.di Ted Grish Fontaine