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IL PALLONE SI E' SGONFIATO


I fatti verificatisi a La Spezia nella giornata del’incontro di campionato tra Spezia e Lazio, evidenziano il vero, reale problema sociale che sta investendo da sempre il mondo del Calcio. Bande di delinquenti agiscono indisturbate devastando gli arredi urbani, protette dai vessilli di società di calcio. Vengono a Spezia, devastano prima dell’incontro, senza motivo, si scontrano con altri decerebrati locali, e poi se ne tornano a casa impuniti. Giacchè i biglietti sono nominativi, andrebbero TUTTI arrestati giacchè vandali o comunque complici e fiancheggiatori, sospesi a tempo indeterminato dal accesso alle competizioni sportive di ogni ordine e grado. In più sarebbe il caso che il Comune della Spezia denunciasse la Società Lazio Calcio per responsabilità oggettiva con idonea richiesta di risarcimento danni. La Società Spezia Calcio dovrebbe inoltrare un ricorso urgente alla Federazione, chiedendo la vittoria a tavolino, la squalifica della Lazio e la sua penalizzazione in classifica. Questo è il reale problema di un mondo artificiale, dove psicopatici dedicano il loro totale interesse al calcio. Si tratta di un problema sociale ed occorre avere mano dura e salda. Al contrario si parla delle plusvalenze fittizie, poste in essere dalla totalità delle società, di sospensione degli stipendi e dei versamenti dei contributi in periodo di pandemia (idem come sopra) di procuratori che “odiano” una Società, di altri che manipolano la realtà effettiva, di sentenze emesse senza prove che si affidano al generico ed indimostrabile articolo 4 comma 1, che “impone a tutti i soggetti appartenenti allo stesso l'osservanza dei principi etici, quali l'obbligo di lealtà, il fair play, la correttezza e la probità, nonché l'adozione di una condotta rispondente alla dignità dell'attività sportiva”. Si può quindi condannare e penalizzare in base a sensazioni e senza uno straccio di prova? Ma chi decide? Un tifoso del Napoli, o dell’Inter già beneficiata di uno scudetto vinto da altri? Il sistema mostra crepe insanabili, debiti mostruosi (superiore al mil. di euro per la terza squadra di Milano) mentre i giocatori (sempre più scarsi) si esibiscono in penose rappresentazioni, privi di talento e dell’arte che rese celebri i grandi del passato. Il pallone si è sgonfiato definitivamente ed occorre prenderne doveroso atto. Come dimostrato dalla crisi di Dzn e Sky (dopo le disdette in massa dei tifosi juventini,) che stanno cercando di recuperare proponendo abbonamenti da € 4 al mese, il proprietario del pallone deve/vuole andare via e la partita finisce: siamo ai titoli di coda e poi... the end!