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NON SOLO GIULIA!


I media sono alla ricerca del colpevole attraverso la strumentalizzazione politica di un fatto di sangue, non individuando giustificazioni e senso. Le responsabilità sono sempre personali e volerle intendere collettive rappresenta, a mio modesto avviso, un errore interpretativo. La crisi dei valori si evidenzia in tutta la sua drammaticità, non dimenticando le responsabilità di due-tre-quattro generazioni post sessantottine, costantemente in bilico con lo zero educativo assoluto. Sono le madri ad essere deputate alla educazione dei figli, sebbene sarebbe più giusto considerare l’educazione come un onere di entrambi i genitori. Il senso del possesso dovrebbe riguardare le cose e mai le persone. La mia donna, il mio uomo e poi... capita... fine dei giochi. E’ necessario saperlo accettare, soffrendo quanto è giusto e non reagendo per consumare vendette ispirate dalla pazzia. Si “perde” una persona solo quando muore, ed il rapporto si può modificare, quando non sia più di “coppia”, in sincera amicizia o quantomeno in frequentazione finalizzata.Mia opinione è che la principale minaccia per le nostre ragazze non sia interna ma venga importata. Bande di delinquenti, stranieri, ignoranti e clandestini, scorazzano liberi di importunare e violentare. Vanno fermati con le cattive, prima che sia troppo tardi, e con ogni mezzo. Mentre si parla (giustamente) di Giulia, avvengono tutti i giorni fatti di violenze e stupri commesse da gentaglia che non dovrebbe avere accesso al suolo Italiano, meritando il taglio degli attributi e la cacciata senza ritorno. Insegniamo alle ragazze a difendersi con frequentazione di corsi di arti marziali piuttosto che proseguire nel incolpare la c.d. “società”, che non ha faccia, gambe, braccia come i delinquenti che aggrediscono impuniti.