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LA SELEZIONE


Luigi, mio caro amico e collega, mi ha raccontato di una sua recente esperienza, semi-lavorativa del genere non-sense , tipico di un Avanspettacolo di periferia.Luigi è in età da “pensione” raggiunta ma non ottenuta per il non completamento del cd. “piano pensionistico” che prevede versamenti per un totale minimo di venti anni. Mancandogli circa 114 settimane (poco più di due anni...) ha deciso di partecipare ad una selezione del personale, presentando il suo corposo CV ad una Agenzia di Lavoro Interinale, la quale si è tempestivamente attivata, fornendo l’immediata possibilità di partecipare ad un colloquio. Il lavoro in discussione era di livello basico, anche se la valutazione è personale e naturalmente commisurata a competenze ed esperienze acquisite. Armato di buone intenzioni e disponibilità, Luigi insieme ad altri cinque candidati, venne ricevuto da due esaminatori. Una ragazza con un mezzo sorriso (falsino...) stampato sul viso, ed un ragazzo triste (forse in lutto per la morte del gatto) ansioso di accreditarsi ai nostri occhi affermando di avere esperienza ventennale nel ruolo (antipatico a zero empatia) Dopo le presentazioni di rito, con modalità simili ad una riunione degli Alcolisti Anonimi, riporta Luigi che passarono a “riempire” tre fogli: dati personali – privacy e... udite udite questionario su Excel! Luigi ed io, collaboriamo spesso nella elaborazione dei fogli di calcolo che rispondano alla soluzione di specifici problemi, ma per l’attività per la quale erano in quella stanza a perdere tempo, risultava inutile. Ma ecco che viene il bello! Come un colpo di Teatro (dell’orrore) viene proposto un esercizio di Marketing, assolutamente fuori luogo, inutile e forse dannoso. Le persone raccolte intorno al tavolo, si sono offerte per attività come detto, basica che non richiede competenze ma solo determinazione e buona volontà nello apprendere: rispondere al telefono per fornire informazioni commerciali. Luigi, forse abboccando all’amo, tenne una "Lectio Magistralis" sul Marketing, forte dei suoi tre Master che ne fanno un Professore della materia a tutto tondo. Il tempo utile a disposizione, sarebbe stato di trenta minuti ma il gruppo, organizzato e gestito da Luigi, riuscì a completare l’esercizio in anticipo. Ultimo "step" la simulazione di "telefonata con risposta" nelle quali si evidenziarono le carenze espressive e di linguaggio, con possibilità di superamento dell’impasse in seguito al corso di formazione al quale gli aspiranti meritevoli, sarebbero stati ammessi. Ebbene Luigi sorridendo non irritato ma stupito, mi informa di "non aver superato la selezione"! Lui che ha gestito imprese con cento dipendenti e fatto sostenere colloqui per l'assunzione di centinaia di candidati? Per nulla avvilito ha deciso di proporsi per una attività lavorativa più semplice: svuotare le fogne con pala e picco, sperando che non sia prevista una prova attitudinale/selettiva di conoscenza a memoria della Divina Commedia. Purtroppo con tempo si dimentica qualcosa, ma quello che invece cresce è la conoscenza del mondo, delle persone, degli ambienti di lavoro utili per le pecore, dove competenza e professionalità sono interpretati come un problema. Ignorante è meglio per chi gestisce questi centri di detenzione culturale. Nulla sai e nulla chiedi o pretendi: “ubbidisci e taci che come te ne troviamo a centinaia”. E’ sempre stato così e lo sarà anche in futuro. Lo sfruttamento del lavoro povero risponde a regole precise. Si spiega anche con il basso livello dei selezionatori, impegnati semplicemente nello escludere i profili pericolosi per il gruppo.