FREEWATER

Le ragioni di questo blog-


La mia formazione , quella universitaria  risale ai primi anni 70 , è stata prettamente tecnica. E anche se non l'ho fatto per tutta la mia vita lavorativa ho una formazione di ingegnere civile idrualico , con specializzazioni di idraulica classica , idrologia tecnica ed in materia di interventi ambientali (depurazione urbana , trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani ) .Già allora erano evidenti sia nel mondo che in Italia le problematiche ambientali ed altrimenti erano ben note le problematiche connesse al rischio idrogeologico. Già prima del 1970 il prof. De Marchi era stato incaricato di costituire e guidare l'attività di una commissione ministeriale che studio e mise a punto un ponderoso piano relativo ai dissesti idrogeologici. Allora non se ne fece nulla , probabilmente per i notevoli capitali che richiedeva intervenire, anche se le condizioni economiche del Paese erano decisamente migliori di quelle odierne . Ma le priorità erano l'allora istituzione delle Regioni , quella del  Servizio Sanitario Nazionale con il piano di interventi per i nuovi ospedali e l'attuazione di un piano nazionale di depurazzione urbana ( realizzazione delle opere dei comprensori consortili di depurazione degli anni 80' ). Il settore del cosidetto rischio idrogeologico , è diventato via via settore di intervento delle Regioni ed ultimamente con la nascita delle Autorità di bacino e del  Servizio Nazionale di Protezione Civile, con interventi continui per rimediare ai danni e contenere i disagi. Senza quindi un piano di interventi programmati per la prevenzione del rischio. ma solo di interventi successivi a qualche piccolo disastro locale . Mi risulta che solo ora si stanno predisponendo in applicazione di una direttiva CE la  60 del 2007 , i piani per la prevenzione delle alluvioni .Di fatto in questi ultimi 40 non ci sono statefortunatamente altre grandi alluvioni come il Polesine e Firenze .L'autorità di bacino del PO che interessa più regioni e bacini lobali ha appena predisposto la cosidetta mappatura del rischio provvisorio di alluvione.La morfologia del territorio italiano con praticamente presenza di aree montagnose , spesso non distanti dal mare . con la lunga catena appenninica .L'abbandono delle aree di collina , con situazioni differenti in funzione delle piovosità e caratteristiche pedologiche , con espansione delle aree boschive  nelle zone umide e problemi nelle zone con stagioni aride ( tipo zone interne Sardegna ad esempio , zone colline e montagne brulle , le fiumare calabre o anche soltanto l'entroterra ligure o toscano che guarda verso il mare mediterraneo )Le di aree di pianura ormai conurbate,sovente  in modo selvaggio con aree edificate di comuni contigui non distanziate tra loro (vedi pianura padana sll'asse autostradale TO MI VE ) Di fatto però non c'è periodo dell'anno in cui non ci siano piccole esondazioni ed alluvioni , in genere a carattere locale, alle volte anche con qualche vittima , frane , crolli , tanto che in certi periodi sembra che i bollettini meteo che diventano oggetto dei telegiornali e le notizie del maltempo sembrano bollettini di guerra.Per tale ragione  mi sono deciso a proporre questo blog,  che non vuole essre un sito scientifico ,ne tecnico disciplinare, per questo ci sono le università tecniche, gli atenei di ingegneria, con le materie cche trattano questi argomenti , la metereologia, l'idraulica , l'idrologia tecnica, la geologia applicata e così via ,bensì un luogo , di discussione ed approfondimento delle problematiche , dove prendere visione anche di proposte risolutive non convenzionali , ma che mirino alla soluzione pratica dei problemi e specialmente alle modalità per attuare una  efficace prevenzione con modalità e costi sostenibili .Il sito è indirizzato a tutti i curiosi che si chiedono se è proprio impossibile fare qualcosa di efficace per prevenire questi fenomeni .invitando chi vuol saperne di più a dedicarsi ai testi di idraulica , di idrografiae di idrologia ed idrologia tecnica che si possono reperire anche sul WEB. La mia speranza è che tra i lettori del blog possano annoverarsi anche dei tecnici degli enti pubblici ( urbanistica ed edilizia privata , amministratori locali , responsabili regionali e locali della protezione civile) e magari anche qualche politico impegnato su ambiente e territorio.