Come abbiamo visto le portate di piena dipendo da fattori come la piovosità , come la forma del bacino , e come la pendenza media , che in genere non sono influenzati dalla presenza delle attività umane .La piovosità si ritiene che sia influenzata dalle attività umane ( immissione CO2, effetto serra , che posono modificare il clima - cosidette variazioni climatiche ).Questi effetti alle volte anche naturali sono lenti nel tempo , come l'avvicendarsi dei periodi glaciali , e non ne teniamo conto nella nostra trattazione Risultano invece decisamente influenzati dalla realizzazione di edifici e manufatti vari utilizzati dall'uomo , per la sua vita e le sue attività, i valori di permeabilità / impermeabilità dei suoli . Fenomeno in genere indicato come cementificazione dei suoli. Questo gioca un ruolo fondamentale sulla formazione delle piene , per i tempi che concorrono alla realizzazione del fenomeno di collettamento delle acque possiamo considerare le superfici dei tetti , e dei piazzali ,o cortili cementati o asfaltati come superfici completamente impermeabili così pure le superfici delle strade asfaltate o lastricate da pavimentazioni a lastre di cemento . Si hanno così modificazioni importanti dei valori in gioco. Per comprendere l'importanza di dette modificazioni , prendiamo ad esempio un intervento immobiliare su un area edificabile privata di 13500 mq completamente permeabile ( ad esempio un ex terreno agricolo a prato , o utilizzato per colture foraggere o simili ) in zona di pianura o collina con dolci pendenze , dove si realizza un intervento di nuova edificazione edilizia che prevede la realizzazione di 60 villette a schiera da tre piani fuori terra di 200 mq ciascuna ( urbanisticamente equivalenti a 360 abitanti )Avremo alla fine dell'intervento Tetti e grondaie 4800 mqAree impermeabili a cortile 1500 mqStrade di accesso private 3360 mq totale aree impermeabili 9660 mqOrti e giardini 3840 mq A questo occorre aggiungere i mq impermeabili della viabilità pubblica che unisce il nuovo intervento al centro urbano ( ipotizziamo 1000 m di lunghezza per 8m di larghezza ), con un totale di ulteriori 8000 mq di aree impermeabili . In una zona di pianura o di dolce collina i tempi di corrivazione delle acque , sulla superficie a prato o coltivata , della quota parte che nel frattempo non è riuscita ad infiltrare , e poi per raggiungere il centro abitato esistente possono essere di diverse ore. Per l'area trasformata dall'intervento immobiliare i tempi di corrivazione , possono scendere a poche decine di minuti. Tenuto conto che i tempi di corrivazione delle acque dai tetti e dai piazzali e strade sono praticamente corrispondenti ai tempi di riempimento delle tubazioni della fognatura acque di pioggia , ne deriva che possiamo trascurare il contributo naturale di orti e giardini e ci troviamo il contributo di 18000 mq impermeabili che arriva al corso d’acqua , e che prima non contribuiva alla piena ( nel nostro esempio sono 50 mq di superficie impermeabile per le strutture necessarie per ogni nuovo abitante ). Ragionamenti simili li possiamo fare anche per edifici unifamiliari , per edifici condominiali ed ancor peggio per edifici per attività artigianali , commerciali od industriali e potremo constatare che A – le superficie coperte ed impermeabili aggiunte praticamente vengono a costituire la portata di piena B che il contributo iniziale del terreno non modificato , avendo tempi di corrivazione più lunghi viene ad avere un peso assai minore , e solo per fenomeni metereologici molto lunghi ( più lunghi di alcune volte dei tempi di corrivazione delle fognature realizzate ) si sommerà al contributo delle aree impermeabili ( cio' avviene in particolare nelle zone collinari o montane con forti pendenze , dove i tempi di corrivazione sui terreni naturali sono piuttosto bassi) C questo contributo (A ) non è l’unico contributo alla formazione delle piene per la presenza dell’uomo , occorre tener conto anche degli effetti negativi che sovente hanno i manufatti presenti direttamente sul corso d’acqua o nelle aree golenali , aree comprese tra gli argini e destinate a contenere le esondazioni ,manufatti che quindi risultano esposti a ripetute esondazioni , ma a lungo andare possono essere causa di esondazione anche gli argini stessi e particolarmente la copertura dei corsi d’acqua , per ostruzioni dovute al trasporto solido in particolare tronchi e rami uniti a manufatti come i robusti teli plastici che avvolgono i materiali trasportati sui transpallet abbandonati e che le piene possono portare ai corsi d'acqua Gli argini poi non realizzati con un progetto generale dalla foce sino alla sorgente del corso d’acqua , ma generalmente pensati e realizzati in genere partendo dalla foce dopo una esondazione. L’esondazione successiva, magari dopo diverse decine di anni, sarà a monte del primo argine realizzato ed essendo questo risultato insufficiente , se ne realizzerà uno più ampio, cio comporta che a distanza di qualche secolo se non si interviene avremo che gli argini proseguendo verso la foce anziché allargarsi sovente si restringono , creando problemi al deflusso delle portate di piena. Se si escludono gli interventi palesemente errati o per l’ubicazione ( edificazione in golena o addirittura alveo , creazione di ostacoli al deflusso in alveo , realizzazione di coperture dei coersi senza poi effettuare interventi periodici di pulizia ), possiamo dire che la causa generale di aumento della frequenza delle esondazioni è la presenza di tutti gli edifici esistenti a monte della sezione di esondazione , che aumentano ,le portate di piena e riducono i tempi di corrivazione.Se detta analisi viene condivisa posiamo ritenere colpevoli dell’aumento della frequenza delle esondazioni i proprietari degli edifici e dei manufatti a monte della sezione di esondazione , che di fatto antepongono il diritto di scaricare rapidamente le acque , raccoltesi sulle loro proprietà , al diritto della comunità di non essere travolto da dette acque. Oggi giorno con le registrazioni elettroniche delle reti pluviometriche e delle portate fluviali , sarà possibile confrontare l'andamento dei tempi di corrivazione effettivi per le portate di piena . La diminuzione di questi starà ad indicare una misura indiretta della antropizzazione o cementificazione del bacino . Una indagine in tale senso anche se solo di tipo indicativo si puo' ottenere andando a ricercare notizie sul numero di esondazioni in determinate zone di città ,in determinati tempi, come ad esempio il numero annuo per zone con frequenti esondazioni.
L'influenza della cementificazione sulle piene dei bacini
Come abbiamo visto le portate di piena dipendo da fattori come la piovosità , come la forma del bacino , e come la pendenza media , che in genere non sono influenzati dalla presenza delle attività umane .La piovosità si ritiene che sia influenzata dalle attività umane ( immissione CO2, effetto serra , che posono modificare il clima - cosidette variazioni climatiche ).Questi effetti alle volte anche naturali sono lenti nel tempo , come l'avvicendarsi dei periodi glaciali , e non ne teniamo conto nella nostra trattazione Risultano invece decisamente influenzati dalla realizzazione di edifici e manufatti vari utilizzati dall'uomo , per la sua vita e le sue attività, i valori di permeabilità / impermeabilità dei suoli . Fenomeno in genere indicato come cementificazione dei suoli. Questo gioca un ruolo fondamentale sulla formazione delle piene , per i tempi che concorrono alla realizzazione del fenomeno di collettamento delle acque possiamo considerare le superfici dei tetti , e dei piazzali ,o cortili cementati o asfaltati come superfici completamente impermeabili così pure le superfici delle strade asfaltate o lastricate da pavimentazioni a lastre di cemento . Si hanno così modificazioni importanti dei valori in gioco. Per comprendere l'importanza di dette modificazioni , prendiamo ad esempio un intervento immobiliare su un area edificabile privata di 13500 mq completamente permeabile ( ad esempio un ex terreno agricolo a prato , o utilizzato per colture foraggere o simili ) in zona di pianura o collina con dolci pendenze , dove si realizza un intervento di nuova edificazione edilizia che prevede la realizzazione di 60 villette a schiera da tre piani fuori terra di 200 mq ciascuna ( urbanisticamente equivalenti a 360 abitanti )Avremo alla fine dell'intervento Tetti e grondaie 4800 mqAree impermeabili a cortile 1500 mqStrade di accesso private 3360 mq totale aree impermeabili 9660 mqOrti e giardini 3840 mq A questo occorre aggiungere i mq impermeabili della viabilità pubblica che unisce il nuovo intervento al centro urbano ( ipotizziamo 1000 m di lunghezza per 8m di larghezza ), con un totale di ulteriori 8000 mq di aree impermeabili . In una zona di pianura o di dolce collina i tempi di corrivazione delle acque , sulla superficie a prato o coltivata , della quota parte che nel frattempo non è riuscita ad infiltrare , e poi per raggiungere il centro abitato esistente possono essere di diverse ore. Per l'area trasformata dall'intervento immobiliare i tempi di corrivazione , possono scendere a poche decine di minuti. Tenuto conto che i tempi di corrivazione delle acque dai tetti e dai piazzali e strade sono praticamente corrispondenti ai tempi di riempimento delle tubazioni della fognatura acque di pioggia , ne deriva che possiamo trascurare il contributo naturale di orti e giardini e ci troviamo il contributo di 18000 mq impermeabili che arriva al corso d’acqua , e che prima non contribuiva alla piena ( nel nostro esempio sono 50 mq di superficie impermeabile per le strutture necessarie per ogni nuovo abitante ). Ragionamenti simili li possiamo fare anche per edifici unifamiliari , per edifici condominiali ed ancor peggio per edifici per attività artigianali , commerciali od industriali e potremo constatare che A – le superficie coperte ed impermeabili aggiunte praticamente vengono a costituire la portata di piena B che il contributo iniziale del terreno non modificato , avendo tempi di corrivazione più lunghi viene ad avere un peso assai minore , e solo per fenomeni metereologici molto lunghi ( più lunghi di alcune volte dei tempi di corrivazione delle fognature realizzate ) si sommerà al contributo delle aree impermeabili ( cio' avviene in particolare nelle zone collinari o montane con forti pendenze , dove i tempi di corrivazione sui terreni naturali sono piuttosto bassi) C questo contributo (A ) non è l’unico contributo alla formazione delle piene per la presenza dell’uomo , occorre tener conto anche degli effetti negativi che sovente hanno i manufatti presenti direttamente sul corso d’acqua o nelle aree golenali , aree comprese tra gli argini e destinate a contenere le esondazioni ,manufatti che quindi risultano esposti a ripetute esondazioni , ma a lungo andare possono essere causa di esondazione anche gli argini stessi e particolarmente la copertura dei corsi d’acqua , per ostruzioni dovute al trasporto solido in particolare tronchi e rami uniti a manufatti come i robusti teli plastici che avvolgono i materiali trasportati sui transpallet abbandonati e che le piene possono portare ai corsi d'acqua Gli argini poi non realizzati con un progetto generale dalla foce sino alla sorgente del corso d’acqua , ma generalmente pensati e realizzati in genere partendo dalla foce dopo una esondazione. L’esondazione successiva, magari dopo diverse decine di anni, sarà a monte del primo argine realizzato ed essendo questo risultato insufficiente , se ne realizzerà uno più ampio, cio comporta che a distanza di qualche secolo se non si interviene avremo che gli argini proseguendo verso la foce anziché allargarsi sovente si restringono , creando problemi al deflusso delle portate di piena. Se si escludono gli interventi palesemente errati o per l’ubicazione ( edificazione in golena o addirittura alveo , creazione di ostacoli al deflusso in alveo , realizzazione di coperture dei coersi senza poi effettuare interventi periodici di pulizia ), possiamo dire che la causa generale di aumento della frequenza delle esondazioni è la presenza di tutti gli edifici esistenti a monte della sezione di esondazione , che aumentano ,le portate di piena e riducono i tempi di corrivazione.Se detta analisi viene condivisa posiamo ritenere colpevoli dell’aumento della frequenza delle esondazioni i proprietari degli edifici e dei manufatti a monte della sezione di esondazione , che di fatto antepongono il diritto di scaricare rapidamente le acque , raccoltesi sulle loro proprietà , al diritto della comunità di non essere travolto da dette acque. Oggi giorno con le registrazioni elettroniche delle reti pluviometriche e delle portate fluviali , sarà possibile confrontare l'andamento dei tempi di corrivazione effettivi per le portate di piena . La diminuzione di questi starà ad indicare una misura indiretta della antropizzazione o cementificazione del bacino . Una indagine in tale senso anche se solo di tipo indicativo si puo' ottenere andando a ricercare notizie sul numero di esondazioni in determinate zone di città ,in determinati tempi, come ad esempio il numero annuo per zone con frequenti esondazioni.