UDINE 2018-2023

difendiamo la nostra Lingua Friulana -- applicare la legge 482 --


 Un personale Grazie  a   Andrea Valcig,  redatore del testo che ospito nel mio Blog, sempre puntuale e pungente, e grazie al gazzettino che ospita una voce libera del Friuli e non solo.
LA CJACARADEIl violento attacco mediatico alla lingua friulana di questi giorni  e non solo, è tutto un gioco per farci saltare i nervi  Domenica 6 Settembre 2009, "da il Gazzettino"  giornale dove trova sempre spazio    " il libero FRIULI "         Anche io trovo ridicolo che si debba pagare un interprete se un consigliere regionale interviene in aula usando il friulano. Anzi lo trovo vergognoso. Non dovrebbe esserci proprio nessun interprete, perchè sfido qualsiasi consigliere a dichiarare sinceramente che non capisce, se qualcuno parla la nostra lingua. Mi spingo oltre: se per caso, risultasse che effettivamente siede in quel consesso, un eletto che non è in grado di comprenderlo, ritengo che sia inadatto a svolgere il suo mandato. Giustificherei solo chi è residente da meno di due anni, tempo che ritengo sufficiente ad una persona per impararlo: gli operai che arrivano dall’Africa ci mettono molto meno, i loro figli, per giocare e stare insieme ai loro coetanei nei nostri paesi, meno che meno.      Uso il ruolo e il costo dell’interprete di marilenghe, ma potrei adoperare la stessa logica per ogni esempio additato da Tommaso Cerno, giornalista udinese, nel suo recente articolo sull’Espresso riguardo gli sprechi derivanti dall’applicazione della legge sulle minoranze linguistiche. Non voglio indignarmi nè per la denuncia di Cerno, nè per la faziosità della stessa. Voglio solo far capire a quanti in questi giorni telefonano, scrivono su giornali e blog protestando o, al contrario dando, a noi friulani, del ladro, del barbaro o, quando sono gentili, del provincialotto ignorante e presuntuoso, che non è il caso di prendersela tanto. Anche se una capatina sul web del settimanale la consiglio vivamente. È tutto un gioco per farci saltare i nervi, una "provocazione" cui Cerno si è prestato come volontario. Al suo gruppo editoriale non è parso vero di sguazzare nella confusione creata dalle sparate della Lega sui dialetti e lui dev’essersi presentato al direttore dicendo: «Volete spalare letame? (di sicuro non ha usato un altro termine, perchè è persona dabbene) Io arrivo dal Friuli dove parlano quell’orribile lingua che non mi è mai piaciuta, come del resto a Dante, così rozza e volgare. So come fare».      E di getto ha compilato il compitino sotto la testatina Follie federaliste, con un titolo da ricordare all’esame di giornalismo: "We Speak Furlân", dimenticando che già appare da anni su magliette e adesivi, ma condendolo con un incipit da rabbrividire: "In Friuli il dialetto è già legge". Non è così, eppure lui è andato avanti.      Un posto al sole si conquista anche così, diventando poi neri e scuri come ascari. Una scelta patriottica senza dubbio.sottoscrivo e condivido, chi legge e condivide diffonda , grazie bassi enzo