UDINE 2018-2023

PER UN'ALTERNATIVA DI CENTRO-DESTRA per il FRIULI - per UDINE - CATTOLICA E MODERATA


Gianfranco Fini rompe il silenzio e replica a Berlusconi, dando alla cosa l'ufficialità di una conferenza stampa. "Ovviamente non darò le dimissioni - ribadisce all'indomani dell'ufficio di presidenza del Pdl che lo ha 'sfiduciato' nel suo ruolo di leader di Montecitorio - perché il presidente della Camera deve garantire il parlamento e non la maggioranza che lo ha eletto". Fini ha mal digerito l'invito del presidente del Consiglio a lasciare lo scranno più alto di Montecitorio, un invito che, a suo dire, rappresenta una "concezione non proprio liberale della democrazia". Proprio "l'invito a dimettermi dalla presidenza di Montecitorio perché è venuta meno la fiducia del Pdl", è l'affondo del numero uno della Camera, "dimostra una logica aziendale, modello amministratore delegato-consiglio d'amministrazione, che di certo non ha nulla a che vedere con le nostre istituzioni". Fini non nasconde l'amaro in bocca per quanto accaduto giovedì ("Ieri è stata scritta una brutta pagina per il centrodestra e più in generale per la politica italiana"), ma assicura che preserverà assieme ai suoi "i valori autenticamente liberali e riformisti del Pdl". Neanche sulla battaglia per la legalità, il presidente della Camera è intenzionato a fare passi indietro: "È un impegno che avverto - ha spiegato - per onorare il patto con i nostri milioni di elettori onesti, grati alla magistratura e alle forze dell’ordine, che non capiscono perché nel nostro partito il garantismo significhi troppo spesso pretesa di impunità". "Ringrazio - ha aggiunto il presidente della Camera - i tantissimi cittadini che in queste ore mi hanno manifestato solidarietà e mi hanno invitato a continuare nel nome di principi come l’amor di patria, la giustizia sociale, la legalità intesa nel senso più pieno del termine: cioè lotta al crimine come meritoriamente sta facendo il governo. Ma anche etica pubblica, senso dello Stato, rispetto delle regole".