UDINE 2018-2023

MUSEO FRIULANO DI STORIA NATURALE - QUANTI PASTICCI MALISANI/HONSELL/PD


«Nell’ex Frigo di via Sabbadini sarebbe meglio realizzare un grande magazzino per la conservazione di documenti e archivi. E’ un edificio fragile, che forse potrebbe avere bisogno di lavori ben più onerosi di quelli previsti». Questa la posizione di Italia Nostra sulla destinazione d’uso dell’edificio.Dunque l’associazione che si occupa di tutela e conservazione dei beni storici e artistici un po’ in tutto il Paese entra nel dibattito sull’utilizzo del grande edificio realizzato tra il 1921 e il 1922 dal’ingegner Francesco Mauro, uno specialista del settore, e che secondo la giunta Honsell sarebbe il luogo ideale per ospitare il Museo di storia naturale.«In merito al dilemma della collocazione dello spazio espositivo, ribadita la necessità di legare le scelte della localizzazione più idonea al piano scientifico cheMUSEO FRIULANO DI STORIA NATURALE, a parer mio, è già stato redatto dal Comitato e dai collaboratori del museo stesso – dice Diana Barillari, una delle responsabili udinesi di Italia Nostra –, provo a lanciare una riflessione. Il Frigorifero, quale futuro? Data la caratteristica natura “scatolare” del manufatto e le difficoltà che potrebbero presentarsi nel recupero di una struttura in calcestruzzo armato, una destinazione d’uso idonea potrebbe essere quella di grande magazzino per la conservazione di documenti e archivi. Chilometri di scaffali che potrebbero trovare degna accoglienza tra le mura dell’ex Frigorifero, senza richiedere interventi complessi onde adattarlo alle necessità di un museo o di un centro culturale. Quindi l’ex Frigorifero potrebbe diventare il prezioso custode delle memorie cittadine e friulane, ospitando carte e materiali che raccontano molto di noi e della nostra storia».Secondo Barillari, l’ex Frigo presenterebbe anche delle incognite riguardo il restauro. «Le costruzioni in calcestruzzo armato come quella di via Sabbadini – spiega la rappresentante di Italia Nostra – non danno garanzie di conservazione, hanno gravi problemi e durano meno della tradizionale casa in muratura. Quindi, prima di qualsiasi tipo di scelta, credo sia opportuna e indispensabile una ricognizione accurata sull’effettivo stato di salute della struttura. Il rischio, infatti, è che un domani dovremo fare i conti con un edificio ben più fragile di quanto possiamo immaginare oggi. E se i costi dovessero lievitare? Qui sono in ballo milioni e milioni di euro. Per quanto riguarda il museo, ritengo che prima debba essere presentato il progetto espositivo, poi viene il contenitore. Storia naturale potrebbe essere una carta ottima per il rilancio turistico della città, bisogna utilizzarla bene. Se si sbaglia, invece, si fanno solo disastri».