il sindaco di Udine, Furio Honsell, presenta la decisione fatta propria dalla giunta comunale in
relazione al requisito della Regione secondo cui possono accedere ai benefici dei servizi sociali
i cittadini residenti in Italia da almeno 10 anni (di cui 1 in regione) anche non continuativi.
Il 29 giugno scorso, il Tribunale di Udine (Sezione Lavoro, R.L. n. 530/10) ha dichiarato
illegittimo il rifiuto opposto dal Comune di Latisana nei confronti di un richiedente non in
possesso dei requisiti di anzianità di residenza previsti dalla normativa regionale per l’accesso al beneficio di cui all’art. 8 bis della legge regionale 7 luglio 2006 n. 11.
Questo perché, secondo la sentenza, la norma regionale applica un criterio di anzianità
di residenza che risulta indirettamente discriminatorio per i cittadini comunitari. “Avevamo
già denunciato che i vincoli di residenza violano varie norme costituzionali e comunitarie –
prosegue Honsell –. La sentenza relativa al caso di Latisana non fa altro che confermare la
nostra tesi”. È su queste basi, quindi, che palazzo D’Aronco ha deciso di non applicare
l’emendamento sul vincolo di residenza per le domande relative all’accesso ai contributi
regionali sul welfare (fondo affitti, bonus bebè e Carta Famiglia).
Il primo effetto della sentenza, dunque, riguarderà il fondo affitti, per il quale il Comune di Udine
ha completato la raccolta delle domande da trasmettere entro il 31 luglio alla Regione per la
quantificazione del fabbisogno economico. Complessivamente sono 1.674 le domande ammesse
a contributo. Di queste, 1.142 rispettano i requisiti dei 10 anni di residenza (e quindi ammesse a
contributo) e 532 quelle che, forte della sentenza del Tribunale, il Comune invierà comunque alla
Regione dichiarandole ammissibili. Per far fronte alle richieste di accesso a questo beneficio da
parte dei cittadini, quindi, l’amministrazione comunale ha stabilito che sarà necessario un importo
di 4.473.925 euro (cioè 3.043.115 euro per le domande che rispettano i requisiti regionali e
1.430.810 euro per quelle ritenute ammissibili dal Comune).
“Come abbiamo fatto negli ultimi due anni – prosegue il primo cittadino –, a questo importo il
Comune di Udine integrerà il finanziamento regionale con uno proprio stanziamento di circa 450
mila euro, che rappresenta il 10% dell’intera somma richiesta. Un ulteriore sforzo in più che
questa amministrazione ha deciso di mettere in campo per sostenere le fasce più deboli della
popolazione (IN PREVALENZA STRANIERI) in un particolare momento di crisi economica come
questo”.Stesso discorso, quindi, vale anche per il bonus bebè e per la Carta Famiglia in base
alle relative scadenze di ciascun beneficio.
CONTINUA LO SPERPERO DI RISERVE/RISORSE DELLA COMUNITÀ, BEN POCHI CONSIGLIERI
COMUNALI HANNO DENUNCIATO IL PROSCIUGAMENTO DI OGNI RISERVA.
SCELTE SCELLERATE, FAZIOSE ED IDEOLOGICHE NON CONDIVISIBILI.