La Polena

Post N° 48


CINEMA ISPIRATO!Tipico prodotto degli anni settanta, L’ultima corvée è un film che ci racconta di un’America cinica, prosaica e scomposta, dove non c’è spazio per la minima illusione. Jack Nicholson, benché smaccatamente giovane nei tratti, è già il gigante che fa di una certa iper-caricaturalità la propria forza ed il proprio fascino. Due marinai dai modi rudi, l’irascibile Billy Buddusky ed il più equilibrato “Mulo” Mullhall (rispettivamente Jack Nicholson ed Otis Young) hanno l’ingrato compito, che è poi l’ultima corvée prima del sospirato imbarco, di scortare verso la detenzione un giovane commilitone, Larry Meadows (Randy Quaid), condannato a scontare una pena per furto: otto anni per aver “alleggerito” di soli 40 dollari un conto di beneficenza, per sua sfortuna tenuto dalla moglie di un ammiraglio. Lungo il percorso, al trio, complice la divisa e la stessa condizione, capita di fraternizzare: il soldatino detenuto non è poi una cattiva persona: certo, ha il vizio dello scippo, anzi è cleptomane, ma da qui a definirlo un criminale ce ne passa. La coppia Buddusky-Mullhall finisce per convincersi che, prima della cella, il povero Meadows si meriti un po’ di bella vita, che, tradotta nella scala di valori del trio, significa girovagare per qualche città, offrirgli la prima birra, un po’ di sesso (un bordello dove fargli passare l’ultima “notte da uomo” prima della galera), e qualche sana rissa con i Marines per sfogare i bollori. E magari anche a dare l’ultimo saluto alla madre.